Siamo passati dall’avere paura e timore di un virus, al sottovalutare il rischio di una guerra atomica.
Siamo passati dalla svolta green, alla riapertura delle centrali a carbone.
Siamo passati dalla vigile attesa, all’attesa del vigile.
Siamo passati dal lavarci e disinfettarci compulsivamente le mani, allo smettere di cambiarci le mutande per salvare il pianeta dalla siccità (grazie Pratesi).
Siamo passati dall’Italia ripudia la guerra, all’Italia supporta l’imperialismo.
Siamo passati dalla cooperazione, alla competizione.
Siamo passati dall’essere italiani, al non esser più nulla.
Siamo passati dall’essere responsabili ed innamorati della vita, ad essere degli irresponsabili, apatici ed abulici zombie viventi.
Siamo passati dall’essere il paese della cultura, ad essere il paese dei reality.
Siamo passati da Dante a Saviano, da Petrarca a Scanzi, dal Manzoni alla Murgia.
Siamo passati dall’intimità della nostra vita familiare, del nostro “oikos”, del nostro rifugio, della nostra tana al riparo dalle avversità del mondo esterno e dal giudizio del prossimo forti della nostra sovranità, forti della nostra identità, alla società trasparente: la continua ricerca dell’approvazione, della compiacenza, dell’accettazione da parte degli altri.
Al bisogno di esternare le nostre emozioni, di essere deboli, insicuri alla ricerca dei like.
Siamo tramortiti da un’oscena propaganda progressista, neoliberista e transumanista che rinnega la natura umana e tutto ciò che c’è di bello in questo mondo. I risultati si vedono e sono sotto gli occhi di tutti, eppure troppi ancora dormono e profondamente!
Il Rompiscatole