di Franca Lettura
Al netto delle menzogne ideologiche, sappiamo tutti che dietro la guerra in Ucraina ci sono gli interessi americani. Interessi che non coincidono con quelli europei, e certamente non con quelli italiani.
E’ vero che le azioni militari dell’Impero sono decise dalle solite elite, e che la confezione ideologica è ormai talmente imbarazzante da non meritare neanche un commento. Ma la ratio delle mosse americane ha tutt’altra provenienza, e racconta motivazioni ben diverse.
La versione ufficiale vuole che ogni mattina Biden si svegli disperato per i guai degli ucraini e del mondo libero e che gestisca personalmente le complesse trame geopolitiche del piu potente impero della storia. Ma è gia tanto se si sveglia la mattina: né Biden né il suo entourage politico hanno tempo e competenze per guidare una macchina cosi complessa, il loro lavoro è gestire il popolo con giustificazioni fasulle, non stabilire la rotta. Ma allora chi decide questa rotta?
I media non ci dicono che dietro alle decisioni degli Stati Uniti d’America ci sono enormi agenzie di consulenza (dette “think tank” https://it.wikipedia.org/wiki/Think_tank) che analizzano e informano il governo di turno su quali obbiettivi perseguire, e come farlo in modo efficace. Ovviamente quando parliamo degli interessi degli Stati Uniti non parliamo del popolo che lavora, ma dei padroni universali [come li chiamò Paul Krugman in https://www.nytimes.com/2014/12/15/opinion/paul-krugman-dodd-frank-damaged-by-the-budget-bill.html], che sono poi i committenti di queste agenzie.
La piu importante di queste, RAND Corporation di Santa Monica California [https://en.wikipedia.org/wiki/RAND_Corporation] dal 1947 elabora le strategie puntualmente attuate dal governo americano su argomenti chiave come la politica nucleare, la guerra e la diplomazia. La RAND è nota per aver elaborato l’intera dottrina americana sull’impiego delle armi nucleari [in particolare l’idea della Distruzione Mutua Assicurata https://it.wikipedia.org/wiki/Distruzione_mutua_assicurata] ed è tuttora il punto di riferimento per le questioni geopolitiche americane.
Il gennao scorso, nel silenzio dei media e dei giornali, la RAND ha pubblicato (in chiaro!) una valutazione dell’impegno militare occidentale in Ucraina, analizzando i pro e i contro dal punto di vista statunitense. Il documento è liberamente accessibile qui: https://www.rand.org/pubs/perspectives/PEA2510-1.html
https://www.rand.org/content/dam/rand/pubs/perspectives/PEA2500/PEA2510-1/RAND_PEA2510-1.pdf per la versione originale o https://zerotitulinews.wordpress.com/2023/02/06/evitare-un-conflitto-prolungato/ per una traduzione integrale in italiano.
Cosa trova la RAND? Che fondamentalmente all’america questa guerra non conviene più. Se fino alle elezioni di midterm la situazione poteva avere un senso, ora anche la RAND osserva che “gli interessi degli Stati Uniti […] non sono sinonimi degli interessi ucraini.”
L’agenzia analizza i possibili danni che una guerra troppo lunga causerebbe agli interessi americani. Tra cui il possibile uso di armi nucleari da parte della Russia, la possibilità di una guerra NATO-Russia, eccessive rivendicazioni territoriali (sia russe che ucraine), danni economici che il conflitto sta provocando, e soprattutto l’eventuale esito negativo del conflitto.
Nelle conclusioni la RAND scrive testualmente che “Il controllo del territorio, sebbene immensamente importante per l’Ucraina, non è la dimensione più importante del futuro della guerra per gli Stati Uniti”, che tradotto in linguaggio comune sigifica che agli americani del Donbass, dell’identità ucraina, dei diritti etc. frega fino a un certo punto.
La RAND ammonisce che “l’amministrazione [Biden] non ha ancora fatto alcuna mossa per spingere le parti al negoziato” e suggerisce le seguenti linee strategiche: “Chiarire i piani per il futuro sostegno all’Ucraina, Assumere impegni per la sicurezza dell’Ucraina, Rilasciare garanzie sulla neutralità del Paese e Stabilire condizioni per l’alleggerimento delle sanzioni alla Russia.”
In parole povere stanno chiedendo di: smarcarsi il prima possibile dal conflitto, evitare la totale distruzione dell’Ucraina, garantirne la neutralità (che era poi la richiesta originale dei russi) e, udite gente, trovare una via per ridurre le sanzioni contro la Russia.
Gli americani hanno gia tratto molti vantaggi da questa guerra, indebolendo un nemico storico con spese minime. Sono riusciti a separare l’Europa dalla Russia e dalle sue risorse, e con danni economici scaricati essenzialmente su di noi. Ora però, sembra chiaro che i nostri pistoleri a stelle e strisce, messo il bottino in tasca, si dimenticheranno presto di tutti i bei discorsi da anime candide, e cinicamente penseranno al portafogli.