di Fabio C. Maguire
Secondo il Wall Street Journal, Washington potrebbe fornire a Kiev munizioni all’uranio impoverito.
L’amministrazione Biden, secondo l’autorevole testata americana, starebbe valutando la possibilità di fornire munizioni sporcate di uranio impoverito all’esercito ucraino.
La proposta proverebbe direttamente dal Pentagono, intenzionato a garantire maggiore sicurezza e prestanza ai carri M1 Abrams, viste le recenti difficoltà incontrate dai mezzi corazzati statunitensi e tedeschi nei combattimenti.
Secondo analisti americani, i proiettili all’uranio impoverito potrebbero assicurare una superiorità tattica e un vantaggio notevole sui carri armati russi T-90.
Eppure il Dipartimento della Difesa contestò la richiesta di Londra, avanzata lo scorso marzo, di rifornire con munizioni analoghe i Challenger 2 di produzione britannica, invitando alla prudenza il Regno Unito.
La situazione è radicalmente cambiata in questi ultimi giorni.
Infatti, una fonte anonima dell’intelligence americana ha rivelato che la Casa Bianca sarebbe pronta a rivedere le proprie posizioni e ad approvare la spedizione di armi all’uranio.
Se dovesse procedere, Washington potrebbe fornire i presupposti per un escalation, traghettando la crisi ad un livello di scontro superiore.
Infatti, Mosca si è riservata il diritto di usare proiettili all’uranio in Ucraina se tali munizioni saranno impiegate da Kiev.
Il Presidente della Federazione Russa, Vladimir Putin ha dichiarato che anche la Russia dispone di tali riserve e che potrebbe usarle come risposta ad un eventuale attacco ucraino.
Gli Stati Uniti d’America hanno utilizzato munizioni all’uranio impoverito in conflitti precedenti, in Iraq e in Jugoslavia.
Seppur l’uranio impoverito sia un sottoprodotto del processo di arricchimento dell’uranio, non genera quindi reazione nucleare, la “tossicità del metallo” è particolarmente dannosa per la saluta umana e per l’ecosistema circostante.
Sono state moltissime le vittime dell’uranio impoverito, causa indiscussa di migliaia e migliaia di tumori, leucemie, insufficienze renali, malformazioni genetiche, che hanno colpito nell’ultimo ventennio iracheni e serbi.
Nel 1996, la sottocommissione delle Nazioni Unite per la prevenzione e la protezione delle minoranze ha approvato una risoluzione che vieta l’uso di armi all’uranio impoverito.
Nonostante la delibera dell’ONU, da Washington a Londra si continua a discutere di uranio da oltre vent’anni, impiegandolo sistematicamente nelle operazioni terroristiche della NATO.
Gli Stati Uniti d’America hanno costantemente violato ogni disposizione delle Nazioni Unite sin dal 1945, con periodiche aggressioni illegali ad altri Stati sovrani e con reiterati crimini contro l’umanità.
L’impero a stelle e strisce potrà fornire a breve nuove armi all’uranio impoverito a Kiev, violando e ridicolizzando lo Statuto delle Nazioni Unite ancora una volta, commettendo un grave crimine contro l’umanità ancora una volta.