di Fabio C. Maguire
Il Giorno della Vittoria è stato celebrato a Mosca.
La Grande Parata ha onorato il sacrificio e l’eroismo del popolo russo nella Grande Guerra Patriottica.
Nell’incantevole Piazza Rossa hanno sfilato le personalità politiche maggiori del paese che hanno omaggiato i combattenti dell’Armata Rossa caduti in battaglia.
La marcia della Bandiera della Vittoria ha inaugurato l’imponente cerimonia, che ha visto la partecipazione di oltre 10mila persone accompagnate da 125 mezzi militari.
Il Presidente della Federazione Russa Vladimir Putin, con un roboante discorso alla folla, ha esaltato la natura storica e patriottica della giornata, espressione massima del sentimento comunitario russo.
Nel Giorno della Vittoria “la civiltà è di nuovo ad una svolta decisiva”.
Il leader del Cremlino ha dichiarato che “una vera e propria guerra è stata nuovamente scatenata contro la nostra Patria, ma come abbiamo respinto il terrorismo internazionale, abbiamo protetto gli abitanti del Donbass e garantito la sicurezza”.
Nonostante l’attuale crisi internazionale per la Russia “non esistono popolo ostili, ne in Occidente ne in Oriente.”
La presente condizione di instabilità e conflittualità è maturata esclusivamente a seguito di una politica provocatoria e sanguinaria posta in essere dalla leadership occidentale.
“Come la stragrande maggioranza delle persone sul pianeta noi vogliamo un futuro pacifico, libero e stabile.”
Differentemente “le elite globaliste occidentali continuano a dividere le società, a provocare conflitti sanguinosi e colpi di stato, a seminare odio, russofobia e nazionalismo aggressivo”.
L’Occidente ha lanciato una sfida per “distruggere la famiglia e i valori tradizionali che rendono umana una persona.”
“Tutto questo, ha riferito Putin, per continuare a dettare le loro regole e imporre la loro volontà”, sentenziando infine che questo altro non è che un “sistema di rapina, violenza e soppressione dei popoli.”
Queste forze, spinte da un frustrante revanscismo, preparano una “nuova campagna militare contro la Russia”.
“Il loro obbiettivo è quello di ottenere la disgregazione e la distruzione del nostro paese; di rompere definitivamente il sistema di sicurezza mondiale e il diritto internazionale nonché di strangolare qualsiasi centro sovrano di sviluppo.”
“L’arroganza e l’ambizione eccessiva portano inevitabilmente alle tragedie” ha dichiarato il Presidente, “questa è la ragione della catastrofe che sta vivendo il popolo ucraino, oggi purtroppo ostaggio di un colpo di stato e del regime criminale dei loro padroni occidentali”.
“L’Ucraina è diventata une merce di scambio per l’esecuzione dei loro piani crudeli ed egoistici”.
Vladimir Putin ha infine ricordato la presenza dei leader della Comunità degli Stati Indipendenti: “lo considero un atteggiamento di gratitudine verso l’impresa d’armi dei nostri antenati”.
“Le battaglie decisive per i destini della nostra Madrepatria sono sempre state nazionali, popolari e sacre”, “siamo orgogliosi dei partecipanti all’operazione speciale, non c’è causa più grande del vostro lavoro in combattimento.”
Il Presidente della Federazione Russa ha infine salutato tutti coloro impegnati al fronte per la Russia.
“Durante la Grande Guerra Patriottica i nostri eroici antenati hanno dimostrato che non c’è nulla di più forte, potente ed affidabile della nostra unità.
Non c’è nulla di più forte al mondo del nostro amore per la Madrepatria.”
“Per la Russia! Per le nostre valorose Forze Armate! Per la vittoria!”