di Giuliano Castellino
Da Marzo 2020 il mondo è cambiato.
Di fronte al golpe globale del Great Reset – che ha “sparato” prima il Covid, poi la guerra alla Russia ed ora la transizione ecologica contro l’umanità – i popoli hanno resistito all’offensiva globalista.
In ogni nazione un vento di lotta e dissenso ha soffiato contro il pensiero unico e i regimi dominanti.
In Italia, in questi 30 mesi, la resistenza è stata qualcosa di eroica, unica, mai vista.
Ci ricordiamo i primi sussulti di ribellione, quasi isolati, già a marzo e aprile, come gli interventi a Radio Globo, il blitz a Pasqua per la Libertà a Santa Maria Maggiore o l’arresto di Dario Musso, con tanto di Tso.
Poi arrivarono le prime grandi manifestazioni di maggio.
A Piazza Venezia centinaia di italiani bloccarono Roma, in migliaia a piazza del Duomo a Milano iniziarono a dire no alla dittatura sanitaria.
Il 6 giugno fu la giornata dei ragazzi d’Italia a Circo Massimo e i giorni seguenti altre iniziative sempre a Roma a Piazza del Popolo.
In quel giugno del 2020 la resistenza si ritrovò ed iniziò ad organizzare il primo grande raduno per il 5 settembre!
E così furono in migliaia al grido SALVIAMO I BAMBINI DALLA DITTATURA SANITARIA a Bocca della Verità a Roma contro l’obbligo delle mascherine!
Prima grande oceanica manifestazione contro la tirannia della narrazione del Covid.
Ad autunno ci fu la rivolta dei campanili contro il nuovo lockdown, con migliaia di italiani che scesero in piazza contro divieti e coprifuoco!
Poi in Primavera fu la stagione di IO APRO e i ristoratori sotto Montecitorio!
Estate 2021 , con il caldo arriva il Green Pass!
Da Torino l’urlo di Serana, lavoratrice italiana, accende la protesta di tutta Italia.
Dopo due giorni Milano porta in piazza 30.000 dissidenti.
Roma 10.000 che arrivano fin sotto la RAI.
Così in ogni città: Verona, Padova, Trieste, Pordenone, Bologna, Firenze, Napoli, Bari, Lecce, Catanzaro, Reggio, Catania, Palermo, Cagliari…
Per 14 sabati, ogni sabato, compreso il 14 agosto, gli italiani sono scesi in piazza contro l’apartheid del Green Pass, per il lavoro e la libertà.
Storiche sono state le mobilitazioni milanesi, che ogni sabato hanno fatto numeri impressionanti: 10, 20, 50 mila Lombardi nelle strade…
Leggendaria la giornata romana del 9 ottobre, con oltre 100.000 connazionali scesi per gridare libertà (liquidati dal mainstream e dal regime in 120 secondi dentro la Cgil per soffocare e criminalizzare tutta la protesta!).
Così come nella storia rimarranno i Portuali di Trieste con i rosari in mano, pronti a resistere ai manganelli e agli idranti della Polizia del regime, mentre difendevano futuro, lavoro e libertà dall’infame carta verde.
In migliaia erano a Circo Massimo nonostante la repressione e la criminalizzazione, contro l’entrata in vigore del Pass!
In decine di migliaia a Piazza San Giovanni con Povia a gennaio 2022!
E ancora in migliaia contro la Nato e la guerra in Ucraina.
Milioni e milioni di italiani che non hanno ceduto al ricatto del Green Pass e non hanno sostenuto la guerra degli americani per procura.
Oggi sono quei milioni di dissidenti a Bruxelles, alla resilenza, alla transizione ecologica, a Cingolani, Bassetti e Draghi futuri ministri.
Quando milioni di italiani in trenta mesi resistevano… politici e partiti non si sono visti.
Quelli di regime erano impegnati a reprimere la resistenza, ma non si sono visti nemmeno quelli che oggi dichiarano di voler rappresentare il dissenso.
Per questo Noi chiediamo chiarezza riguardo ai punti e riguardo ai programma, ma ciò che più conta per Noi è che sia chiaro… nessun compromesso nei principi e nei valori.
Ci fa orrore questo pollaio e la continua “lite tra capi e capetti”.
Noi rivendichiamo il diritto di chiedere un VINCOLO DI MANDATO su punti chiari ed inequivocabili.
Sei il dissenso?
Bene. Lo dichiari oggi… lo dovrai essere sempre.
Non solo adesso in campagna elettorale.
Ma soprattutto dopo.
Anche perché ripetiamo, in questi lunghi e sofferenti trenta mesi nelle piazze, unico luogo dove si è espresso l’autentico dissenso, nessuno di chi oggi si propone come leader della resistenza si è mai visto.
Qualche volta Paragone , ogni tanto Sgarbi , mai la Cunial , Toscano un paio di volte scortato dalla Polizia, ma in trenta mesi abbiamo visto solo L’ITALIA PER BENE, L’ITALIA PROFONDA , non quella dei social, non quella dei “capi e capetti”.
Quindi, bene e grazie a chi oggi da spazio e voce a chi quelle piazze le ha animate e ne è stato anche cuore e anima, e martire… ma non basta… serve molto di più.
Almeno per noi, che quelle piazze le abbiamo vissute e amate tutte.
Ma tutte tutte!
Occorre un PATTO!
Un patto non negoziabile.
UN VINCOLO DI MANDATO, appunto, che non permetta a nessuno di utilizzare il sudore, il sacrificio e il sangue di milioni di resistenti per giochi di potere.
Un patto tra chi ha davvero lottato e chi oggi si presenta per rappresentare il dissenso, perché nessuno ha il diritto di prendere in giro i connazionali che hanno combattuto per la libertà.
Già abbiamo assistito a infiltrazioni e strumentalizzazioni comuniste negli ultimi mesi, già abbiamo assistito a sciacalli vari seguire il mainstream nella criminalizzazione dei “liberi dissidenti” per prendere il loro posto e, come iene contro leoni, portare la resistenza su posizioni più concilianti.
Oggi non vogliamo più vedere tradire la Nostra gente, quella che non molla mai.
Abbiamo messo da parte ogni polemica e rancore per il bene del popolo e dell’unità del dissenso.
Ma la nostra guardia rimane alta.
Perché la resistenza, il fronte del dissenso, il popolo che ha lottato, non merita altri tradimenti.