Pochi giorni fa la sentenza, durissima, della scomunica dell’arcivescovo Carlo Maria Viganò, accusato di scisma dalla Congregazione per la Dottrina della Fede.
Ieri una nuova presa di posizione dalla parte dell’ex Nunzio negli Stati Uniti, che non smette di attaccare Papa Francesco e il suo ministero in seno alla Chiesa cattolica.
Escluso dalla comunione dei fedeli, Viganò continua a cercare sostegno tra i tradizionalisti mediante una serie di post pubblicati sui suoi canali social.
Tra qualche giorno l’Arcivescovo sarà escluso totalmente dalla chiesa vaticana, come successo a suo tempo per Monsignor Lefebvre, ma ricordiamo ai fedele che un Sacerdote è Sacerdote per sempre.
Oltre al merito – e Viganò a rimanere nella Chiesa di Roma e altri ad essere di fatto fuori – è una questione di metodo
Infatti non si può parlare di ex sacerdote o ex prete.
Infatti, il canone 290 del Codice di diritto canonico (CIC) stabilisce che, dopo essere stato validamente ricevuto, l’ordine sacro non può mai essere reso invalido.
Nel caso specifico di Viganò, la dimissione dallo stato clericale significherebbe la perdita del titolo di arcivescovo, oltre che del diritto di celebrare la Messa, ascoltare confessioni e amministrare altri sacramenti vaticanisti.
Nonostante tutti questi attacchi modernisti il progetto di creare un seminario per preti tradizionalisti all’eremo di Palan – zona vicino Viterbo – va avanti e sembra trovare il sostegno di migliaia di fedeli.
Viganò non è minimamente intenzionato ad abbandonare il suo ruolo di leader, nonostante la scomunicato, unica cosa non veramente Cattolica in quanto emessa da gerarchie e ambienti che ormai di Cattolico non hanno più nulla.
Attraverso il suo profilo X Viganò è tornato a scagliarsi contro il papa e la «setta bergogliana».
Setta che «procede a tappe forzate verso la definitiva decostruzione del Sacerdozio Cattolico, rendendolo superfluo nella pratica anche senza negarlo nella teoria, e affiancandogli ministeri non ordinati conferibili anche alle donne e permettendo ai laici di predicare».
Parole dure quelle di Viganò che preannuncia una «protestantizzazione della Chiesa portata alle sue estreme conseguenze».
Secondo l’ex Nunzio, «Bergoglio vuole mettere a tacere ogni voce di dissenso, spingendo i veri Cattolici ad abbandonare la Chiesa di cui egli usurpa l’autorità e il nome. Promuove l’eresia e lo scisma con provocazioni sempre più inaudite perché non tollera confronti dai quali uscirebbe irrimediabilmente sconfitto. È un tiranno fuori controllo, circondato di complici e di pavidi».