USA, PROCESSO 6 GENNAIO: DOPO IL VIA LIBERA DI TRUMP STEVE BANNON PRONTO A COLLABORARE CON LA COMMISSIONE
Il populista statunitense avrebbe cambiato idea dopo aver ricevuto a sua volta una lettera da Trump, nella quale quest’ultimo ha concesso il proprio benestare alla sua testimonianza
Steve Bannon, già consigliere dell’ex presidente degli Stati Uniti Donald Trump, dopo il via libera dell’ex presidente, avrebbe deciso di testimoniare davanti alla commissione della Camera dei rappresentanti sui fatti del 6 gennaio 2021, quando il popolo americano, sostenitore del presidente uscente, infuriato per gli evidenti brogli elettorali, manifestò fuori il Campidoglio, lo occupò e tentò di impedire la certificazione della vittoria di JoeBiden.
Questa notizia l’ha riferita l’emittente “Cnn” sulla base di una lettera firmata dall’avvocato di Bannon, Bob Costello. Il populistastatunitense avrebbe cambiato idea dopo aver ricevuto a sua volta una lettera da Trump, nella quale quest’ultimo ha concesso il proprio benestare. “Quando hai ricevuto la prima convocazione a testimoniare e a produrre documenti, ho invocato il privilegio esecutivo. Tuttavia, ho visto come tu e altri siate stati trattati ingiustamente, avendo speso ingenti somme di denaro per pagare gli avvocati e avendo subito un grande trauma per amore del vostro Paese e per rispetto della presidenza. Per questo, se raggiungi un accordo su tempi e modalità della tua testimonianza, ritirerò il privilegio esecutivo per te, cosa che ti consentirà di testimoniare il vero”, si legge nella lettera di Trump.
Bannon è stato incriminato lo scorso anno di oltraggio al Congresso, essendosi inizialmente rifiutato di collaborare con la commissione. La procura, così come molti esperti legali, ritiene che il “privilegio esecutivo” invocato da Trump per proteggere le informazioni sulle attività dei membri dell’amministrazione non possa applicarsi a Bannon, che aveva lasciato la Casa Bianca diversi anni prima dei fatti del 6 gennaio 2021.
“Bannon è fermo nelle sue convinzioni, ma le circostanze sono cambiate”, scrive invece l’avvocato Costello, secondo cui l’ex stratega di Trump “vuole, anzi preferisce testimoniare in udienza pubblica”.
Il collaboratore dell’arcivescovo Carlo Maria Vigano, tra i primi sostenitori dell’alleanza anti globalista ha sempre difeso sia Donald Trump che i manifestanti del 6 gennaio.
Ora è pronto a farlo anche pubblicamente di fronte al Congresso.
Verità e Giustizia per i fatti del 6 gennaio!