di Fabio C. Maguire
Secondo il New York Times, il Dipartimento della Difesa degli Stati Uniti potrebbe a breve annunciare la fornitura di bombe a grappolo all’Ucraina.
La CBS ha riferito che la decisione sarà presa entro la fine della settimana.
Ad avviso degli Stati Uniti, le nuove armi saranno impiegate dall’esercito ucraino nel corso della presente controffensiva e offriranno un ingente contributo nel tentativo di piegare la tenace resistenza russa.
Kiev si era espressa sulla questione, riferendo della necessità, al fine di non vanificare l’azione militare, del trasferimento di bombe a grappolo in Ucraina.
Secondo dei funzionari di Stato statunitensi e di alcuni dirigenti dell’esercito ucraino, la fornitura di queste tecnologie potrà contribuire a dare una svolta significativa alle prestazioni militari dell’Ucraina sul campo di battaglia.
Il rappresentante della Federazione Russa alle Nazioni Uniti Vasily Nebenzya ha dichiarato che, in caso di delibera, si compirebbe un ulteriore passo verso l’escalation bellica a causa dell’alto potenziale di minaccia rappresentato da queste bombe.
Cosa sono le bombe a grappolo?
Le bombe a grappolo sono armi di grandi dimensioni che contengono un certo numero di sub-munizioni. Queste ultime vengono disperse su una vasta area riuscendo a colpire più bersagli contemporaneamente.
La produzione e la detenzione di munizioni a grappolo sono state vietate dal Consiglio di sicurezza delle Nazioni Uniti con una Convenzione del 2010, sottoscritta dai 123 membri dell’Organizzazione.
Nel Documento si legge: “le sub-munizioni sono progettate in modo da esplodere al momento dell’impatto al suolo. I tassi di mancata esplosione sono tuttavia legati non solo a fattori tecnici ma anche alle condizioni del terreno e all’altezza da cui sono lanciate. Ne consegue che nel caso in cui le sub-munizioni non funzionino come previsto, esse si depositano nel terreno, diventando particolarmente pericolose, dal momento che possono esplodere al minimo tocco o spostamento. Di fatto le sub-munizioni inesplose si comportano come mine anti-persona.”
La Convenzione ha espressamente prescritto che “ciascuno Stato membro s’impegna a distruggere o assicurare la distruzione di tutte le munizioni a grappolo menzionate nel paragrafo 1 del presente articolo il più presto possibile, ma non più tardi di otto anni dopo l’entrata in vigore della presente Convenzione per tale Stato parte. Ciascuno Stato membro s’impegna a vigilare a che i metodi di distruzione rispettino le norme internazionali applicabili per la protezione della salute pubblica e dell’ambiente. (art. 3.2).”
Gli Stati Uniti d’America dispongono di una grande riserva delle presenti armi, residui rimasti inutilizzati durante le guerre in Afghanistan (2001) e in Iraq (2003).
La decisione di trasferire in Ucraina simili munizioni è stata platealmente criticata da numerose organizzazioni umanitarie, prima fra tutte la Human Rights Watch che ha invitato le autorità statunitensi a rivedere le proprio posizione sulla questione.
HRW ha perentoriamente affermato che l’impiego di bombe a grappolo costituirà, oltre che un violazione della normativa internazionale, un vero e proprio “crimine di guerra” perché porterà alla “sofferenza della popolazione civile”.