di Fabio C. Maguire
Le tensioni tra Belgrado e Pristina non sono cessate e una soluzione diplomatica appare sempre più remota.
Alla grande rivalità etnica tra le comunità serbe e albanesi residenti nel nord del Kosovo, va aggiunta la condotta irresponsabile e contraddittoria della NATO che sembra intenzionata a far leva su questo antagonismo storico per poter far esplodere una nuova guerra nel cuore d’Europa.
Un conflitto che si porrebbe come primo obbiettivo quello di indebolire e destabilizzare un alleato importante della Russia nel centro europeo.
Sulla questione si è espresso il presidente serbo Vucic che ha denunciato l’atteggiamento irriverente e provocatorio della NATO che intende trascinare la Serbia in una guerra contro l’Occidente.
Vucic ha affermato che “vogliono coinvolgere la Serbia in un conflitto diretto con la NATO dove Albin Kurti, primo ministro kossovaro, interpreti Zelensky e io Putin.”
Quindi una replica del conflitto ucraino ma nei Balcani e in funzione anti-serba, mirato ad eliminare un partner di Putin ritenuto evidentemente molto scomodo dalle élite euro-atlantiche specie per la sua collocazione geografica.
Il presidente Vucic si è rammaricato che Pristina abbia il supporto e la protezione di gran parte della comunità internazionale, fatto questo che il premier serbo non considera possibile cambiare.
Il Consiglio del Patto Atlantico, a guida statunitense, potrà provare a finanziare una nuova guerra nel vecchio continente, questa è un’idea futuribile fondata su molteplici vicende analoghe che purtroppo hanno interessato l’Europa in un recente passato.