Ogni volta che leggo di nuovi invii di materiale bellico a Kiev, mi tornano alla mente le parole rivolte da Petro Poroshenko (presidente ucraino dal 2014 al 2019) a quelli che, in linea teorica, sarebbero dovuti essere suoi connazionali. Così dichiarò in riferimento al Donbass: “Noi lavoreremo e avremo le pensioni. Loro no! I nostri pensionati ed i nostri figli avranno incentivi. I loro no! I nostri figli andranno a scuola e negli asili nido. I loro figli vivranno nei rifugi”.
Va da sé che uno dei primi provvedimenti del governo postmaidan fu quello di tagliare pensioni e indennizzi per le vittime di Chernobyl su indicazione precisa del FMI.
Daniele Perra