Non diremo che le giornate di queste ore, all’indomani della sentenza che commina pene sproporzionate (e ingiuste) ai protagonisti del cosiddetto “assalto alla CGIL”, è una brutta pagina per la Democrazia o per la Repubblica; non lo diremo perché non lo possiamo dire in quanto entrambe, Democrazia e Repubblica, sono morte.
Negli ultimi trent’anni gli attacchi che le istituzioni repubblicane hanno subito sono stati innumerevoli e profondi, tanto da ridurre principi quali la Sovranità Popolare e la Democrazia a vuoti simulacri buoni solo per essere agitati di fronte agli occhi di un’opinione pubblica sempre più inconsapevole ed inebetita.
ANCORA ITALIA per la Sovranità Democratica è un movimento politico che, come si evince dal nome stesso, nasce con l’obiettivo di difendere e ripristinare tali principi, promuovendone il rispetto tra tutti i suoi associati ed invitando gli stessi a farne una bandiera da sventolare in faccia ad un mondo ormai dimentico delle proprie radici e totalmente asservito all’agenda globalista.
In aderenza a tali principi, non abbiamo quindi mai promosso o applaudito ad episodi di violenza e mai lo faremo – nemmeno quando provengono da pezzi della Polizia – così come non possiamo certo fare a meno di constatare l’enorme diversità di trattamento subito da coloro che, oppressi e discriminati da provvedimenti liberticidi e incostituzionali, si sono lasciati andare ad una protesta forse troppo veemente in difesa della Democrazia, della libertà, del lavoro e della Costituzione, rispetto a chi, fomentato dalla propaganda di Regime, solo pochi giorni fa si è reso protagonista di un vergognoso (e reale) assalto alla sede romana del movimento “Pro Vita” ritenuto da costoro, chissà per quale connessione logica, tra i principali responsabili della terribile piaga (e nuova emergenza) che a loro dire oggi affligge l’intero mondo Occidentale: il patriarcato.
Come movimento politico vorremmo credere che, viste le pesanti pene comminate agli imputati per i reati contestati di “devastazione aggravata in concorso” e “istigazione a delinquere”, la Magistratura avvierà a breve procedimenti volti ad assicurare alla Giustizia coloro i quali, in sprezzo alle leggi repubblicane ed alla Costituzione, hanno sequestrato un intero Popolo per mesi nelle proprie abitazioni, hanno obbligato la popolazione ad un trattamento sanitario sperimentale, hanno estorto il consenso a tale trattamento privando i cittadini del diritto al lavoro, hanno discriminato una vasta porzione della cittadinanza escludendola dalla vita pubblica; vorremmo crederlo, ma sappiamo che non avverrà perché, come si diceva in apertura, oggi ancor più di ieri abbiamo la conferma e la triste consapevolezza che, nella nostra bella Italia, Repubblica e Democrazia sono morte.
Non possiamo che abbracciare chi vittima di una sentenza politica, cosa che cozza con lo Stato di Diritto e la Costituzione.