Alessia Sciannimanico
Quando uno spreco non basta…
Ieri sera l’opera incompiuta più inutile degli ultimi trent’anni, la Vela di Tor Vergata, è stata illuminata.
La vela è stata costruita nel 2009 per i mondiali di nuoto ed è rimasta incompiuta.
Progettata dall’architetto Santiago Calatrava – non voglio puntualizzare il fatto che non sia italiano, ma l’Italia vanta numerosi architetti – è sempre rimasta una cattedrale nel deserto, resa famosa più dalla serie Suburra che da altro…
Roma si è candidata all’Expo del 2030 e si pensa finalmente di usare il quadrante di Roma Est come zona per l’evento mondiale.
Magari finalmente finiranno lo stadio del nuoto e tutte le altre opere mai terminate.
Così come i servizi pubblici.
Io non voglio criticare l’Expo, come i contro tutto e tutti, come chi dimentica ad esempio Tour Eiffel fu progettata nel 1889 dall’architetto Stefen Sauvestrè proprio per l’esposizione universale Expo – quello che ci auguriamo è che finisca questa “mala-usanza” tutta italiana di utilizzare eventi storici e mondiali come “piatto ricco” per affaristi, tangentisti, capitalisti senza scrupoli, palazzinari e cooperative corrotte.
Spreco di denaro pubblico che in questo momento di crisi sociale sarebbe uno “schiaffo alla miseria”.
Perché ieri, ad esempio, quei giochi di luce per una struttura inaccessibile, inagibile e mai utilizzata?
Chi paga quella energia?
Siamo in piena crisi energetica, ci sono famiglie che non riescono a pagare la bolletta della luce e poi ci troviamo ad assistere a questo scempio?
Che l’Expo venga utilizzato per dare lavoro e occupazione, per distribuire denaro al popolo e costruire case popolari e strutture pubbliche.
Per far rilanciare turismo e riqualificare Roma e le sue borgate.
Roma torni al suo popolo e al suo proletariato!