Antonello Cresti
Su quali basi dovrebbe (ri)nascere una cultura di opposizione radicale alla narrazione imperante?
Quali strategie, quali riferimenti essa dovrebbe darsi?
Mi sono dato l’impegno di provare a dare delle risposte in un libro, di prossima pubblicazione.
Quando ho iniziato a pormi questi interrogativi l’onda del “dissenso” pareva impetuosa, ora siamo in riflusso e sicuramente non sará una operazione “conveniente”, anche perché non intendo consolare nessuno, o distribuire pacche sulle spalle, ma essere molto duro.
In primis con me stesso.
Mai come oggi credo sia necessario far proprie le parole di Cioran: “Un libro deve frugare nelle ferite, anzi deve provocarle. Un libro deve essere un pericolo”.