L'Italia Mensile

Un Italiano nel Donbass

Andrea Palmieri

È tanto che non pubblico qualcosa di quello che faccio a Lugansk, del resto per la legge italiana io sono un latitante.

A Lugansk il centro di cultura italiana da me diretto, si occupa non solo di cultura e beneficenza, ma fa vedere ai russi che il popolo italiano gli è amico, nonostante che i governi italiani mandano armi che uccidono soldati e civili.

Se i russi continuano ad amare l’Italia è anche grazie al lavoro che faccio.
E probabilmente questo lavoro non piace né ai globalisti e né alla NATO.
Ed è proprio per questo, che sono stato condannato per reati che non ho commesso, non sono un mercenario e nemmeno un reclutatore.

Ma io sono dalla parte giusta della storia e la mia coscienza è pulita.

Con il centro di cultura italiano abbiamo fatto un tour in tutta la Repubblica Popolare di Lugansk, tra ospizi, scuole per bambini disabili, ostelli dei giovani e piazze.

In nessuna manifestazione potevano partecipare più di 50 persone per motivi di sicurezza, sulle nostre teste continuano a piovere i missili mandati dall’occidente,anche dall’Italia.

Abbiamo con un cuoco italiano residente in Russia preparato piatti italiani, regalato giochi e zucchero filato ai bambini e con noi era presente un cantante russo che ha fatto dei super concerti.

Abbiamo regalato la pace e un messaggio dalla vera Italia.
Iniziative del genere il mio centro né fa continuamente, ma non le pubblico perché non mi serve pubblicità.

Ma visto che certi giornalisti prezzolati continuano ad avere in bocca il mio nome, vi mando qualche foto di quello che fa il nuovo Andrea.

Questo è quello che faccio in Donbass.

(www.facebook.com/share/EUszgZsdZXyF3zgz/)

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