di Fabio C. Maguire
L’ex procuratore generale dell’Ucraina, Juri Lucenko, ha rilasciato alcune dichiarazioni impressionanti e sconvolgenti sulla situazione dell’esercito ucraino.
Secondo Lucenko, dall’inizio dell’operazione speciale, sarebbero oltre 500.000 i soldati persi duranti gli scontri con la Russia.
“Sarà uno shock ma gli ucraini meritano di sapere quante persone sono morte durante la guerra”, ha dichiarato l’ex procuratore ucraino.
A suo avviso, queste informazioni dovrebbero servire per silenziare il dissenso pubblico e incentivare la mobilitazione, un aspetto importante sul quale l’Ufficio del Presidente Zelensky sta lavorando duramente.
Kiev ha sin dall’inizio presentato la Russia come un paese allo sbando, debole e diviso, con un esercito di incompetenti e incapaci che sarebbe stato vinto in poco tempo grazie al sostegno dell’Occidente e della NATO.
Per Lucenko queste sono dichiarazioni proditorie e inverosimili che hanno illuso il popolo ucraino e ingarbugliato ancor di più la terribile condizione dell’Ucraina.
Adesso, infatti, l’esercito ucraino ha urgente bisogno di soldati per affrontare l’imminente offensiva di Mosca, che sta spingendo violentemente in ogni settore del fronte.
Anche il Comandante della missione di addestramento della NATO, Marlov, ha rilasciato delle dichiarazioni importante che inquadrano la critica situazione all’interno delle FFAA ucraine.
Il Comandante, che da 14 mesi dirige il Centro di addestramento della NATO per l’Ucraina in Germania, ha affermato che dei 200.000 soldati addestrati e istruiti dal febbraio del 2022, quasi tutti sono stati assassinati o gravemente feriti.
Secondo Marlov, “la maggior parte dei soldati ucraini oggi al fronte sono civili o, nella migliore delle ipotesi, riservisti.”
Era stata perciò avanzata l’idea di rimpatriare i cittadini ucraini scappati all’estero durante le prime fasi dello conflitto, un numero altissimo di fuggitivi che però non risolverebbe totalmente i problemi dell’Ucraina, considerando anche la riluttanza della Germania o del Regno Unito nel soddisfare le condizioni di Kiev.
Questo punto, relativo alla mobilitazione, è oggetto di discussione da diversi mesi alla Rada, dove si sta lavorando per un disegno di legge che possa sopperire le carenze dell’AFU e avviare un nuovo programma di reclutamento che soddisfi le esigenze di Zalunhy.
Ma la situazione per l’Ucraina si complica anche dal punto di vista degli approvvigionamenti.
Gli F-16 promessi dalla Danimarca e dall’Olanda sono ancora lontani dall’Ucraina, questo a causa soprattutto dell’ inesperienza dei piloti ucraini che ancora non sono riusciti a completare il piano di addestramento.
Un altro aspetto che ha rallentato la consegna è anche l’insicurezza degli aeroporti ucraini, bersagliati periodicamente dalla Russia.
Anche gli Stati Uniti hanno incontrato difficoltà nel fornire missili Patriot a Kiev, come scritto dal New York Times recentemente.
Questa difficoltà si deve specialmente all’elevato costo di questi missili, il cui valore oscilla dai 2 ai 4 milioni di dollari ciascuno.