di Fabio C. Maguire
La situazione per l’esercito ucraino si aggrava spaventosamente con il passare delle settimane.
La Russia ha sconvolto le difese dell’AFU con una serie di attacchi precisi e potenti, ed ha capovolto gli equilibri a proprio vantaggio, vincendo la battaglia politica ed economica a livello internazionale.
Adesso, dopo la deludente prestazione estiva, Kiev ha perso sostegno, specialmente in Occidente, dai suoi partner più leali.
Pochi credono che le regioni occupate possano essere riprese attraverso una rapida azione militare, e questo disagio inizia a diffondersi anche all’interno della stessa comunità ucraina.
Infatti, è in costante crescita l’indice di cittadini ucraini che sostengono delle concessioni territoriali alla Russia per arrivare ad una pace duratura.
A scriverlo è stato Politico che ha pubblicato diversi sondaggi, i quali indicano che “una piccola ma crescente minoranza di ucraini, nutre l’idea che le concessioni territoriali alla Russia potrebbero essere un costo inevitabile per la pace.”
Ovviamente il Presidente Zelensky “potrebbe ancora non aver considerato la sua strategia negoziale per i colloqui di pace” e sarebbe ancora deciso a proseguire lo scontro anche a costo di perdere ulteriori regioni, sacrificando invano la vita dei propri cittadini.
La leadership ucraina, scrive Politico, è delusa dal fatto che “alcuni alleati non abbiano compreso appieno le dimensioni del campo di battaglia e abbiano sottovalutato le capacità difensive dell’esercito russo, che hanno rallentato la controffensiva.”
Secondo Kiev, le aspettative riposte nel contrattacco estivo erano troppo alte e, presumibilmente, hanno condizionato in negativo le operazioni dell’esercito ucraino.
Il dato importante però risulta essere l’opinione dei cittadini che iniziano ad avvertire una certa stanchezza e che vorrebbero una soluzione politica immediata, anche per evitare ulteriori ed inutili spargimenti di sangue.
Gli ucraini sanno di non poter vincere la Russia, soprattutto adesso che anche il sostegno dell’Occidente sta diminuendo a causa della crisi in Medio Oriente che ha ridistribuito le priorità sulle tabelle dei politici occidentali.
Inoltre, circa 60.000 ucraini sono riusciti ad abbandonare il paese ed hanno dichiarato di non essere minimamente intenzionati a difendere l’Ucraina dall’esercito russo.
Sono gli stessi ucraini che si rifiutano di combattere contro la Russia e di servire un governo corrotto e marcio come quello di Zelensky, Kuleba e co.