L'Italia Mensile

TURCHIA. ERDOGAN PARLA DOPO LA RIUNIONE DI GABINETTO AD ANKARA

di Fabio C. Maguire

La Moschea Al Aqsa e Al Quds [Gerusalemme] hanno un posto speciale nei nostri cuori. Da quando abbiamo dovuto ritirarci da questa regione dopo la Prima Guerra Mondiale, la regione è diventata luogo di lacrime, spargimenti di sangue e occupazione.

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La persecuzione dei palestinesi continua a causa del mancato rispetto delle promesse da parte della comunità internazionale. Siamo contrari alla persecuzione dei palestinesi da parte delle forze o dei coloni israeliani.
Allo stesso modo ci opponiamo anche alle azioni indiscriminate contro i civili israeliani. Il bombardamento indiscriminato di proprietà e civili, donne e bambini a Gaza è inaccettabile. (Fonte: TRT World)

I toni sono già cambiati rispetto a ieri. Erdogan immagina un ruolo di mediatore per se stesso e per il suo paese nella crisi mediorientale che si profila, così come ha fatto finora nella crisi ucraina. Ma ha il problema che le piazze di Ankara sono già piene da giorni di manifestanti che chiedono di difendere la Palestina e addirittura vorrebbero l’intervento della Turchia.
Sarà interessante vedere come Erdogan si muoverà nelle prossime ore e nei prossimi giorni, mentre gli USA mostrano i muscoli con un bombardiere B52 atterrato oggi in Israele e la Gerald Ford diretta nel Mediterraneo e Israele che minaccia di distruggere la Siria in caso di intervento di Hezbollah.

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