Aleksandr Dugin
Kamala Harris condivide con Joe Biden tutta la responsabilità per i crimini commessi dal regime di Kiev, che entrambi i globalisti hanno attivamente sostenuto.
Certo, la colpa principale è di Biden, ma anche le mani di questa sostenitrice del movimento estremista LGBT sono sporche di sangue fino al gomito. Non è afroamericana, ma un misto indo-giamaicano, con il sangue degli schiavisti bianchi che scorre nelle sue vene. Un tipico simulacro artificiale, una marionetta obbediente nelle mani di una dittatura globalista.
Sì, Trump ha molti oppositori negli Stati Uniti, che voteranno per chiunque, purché contro Trump, ma il Partito Democratico non ha meno avversari tra la popolazione.
Ora sarà il terzo indeciso degli elettori americani, che tradizionalmente oscilla tra i due partiti principali, a decidere.
A questo terzo difficilmente si può vendere il sostegno alla giunta nazista di Kiev.
Quindi, anche per ragioni pragmatiche, Kamala Harris prenderà le distanze dall’Ucraina.
La mente americana è infantile, da qui deriva il successo della Marvel, dei fumetti e dei supereroi.
In altri Paesi, i bambini e gli adolescenti sono appassionati di fumetti, negli Stati Uniti lo sono tutti, anche gli adulti.
Penso che molto presto Kamala Harris si trasformerà in Catwoman. Le pubbliche relazioni di Trump risponderanno con un coraggioso eroe western che irrompe in un saloon e con un pugno abbatte la catwoman appostata dietro il bancone.
I PR dei Democratici la faranno saltare in piedi, correre sul soffitto e attaccare il cowboy crollando sulle sue spalle.
E così via fino a novembre, a meno che il duello non degeneri in una guerra civile. Ma anche in questo caso esiste un film, “La caduta di un impero”, che coinvolge il personaggio di Trump, che viene incolpato di tutto in anticipo e perde nel finale.
Ciò secondo la versione dei responsabili delle pubbliche relazioni del Partito Democratico. Ma, c’è un ma: un altro scenario.
(t.me/ideeazione)