L'Italia Mensile

Toghe militanti… solito copione.

di Giuliano Castellino

Lungi da noi difendere questo indifendibile centro-destra.

Siamo gli unici, davvero, che possono parlare liberamente, senza nulla da nascondere o di cui doversi vergognare, su Meloni e i suoi.

Mai abbiamo fatto sconti a questo governo servo della Nato e di Bruxelles, un esecutivo che si era proposto come sovranista, quando invece è totalmente eterodiretto da Washington.

Un governo che, dopo le solite promesse elettorali, crede di risolvere la questione immigrazione alla maniera missino-legalitaria: regolarizzando chi sbarca, così ciò che era irregolare non lo è più e il problema è risolto… secondo loro!
E ci siamo opposti alle destre su tanto altro: dal caso Cospito alle leggi repressive e liberticide, dalla linea sul Pnrr al Mes…

Né dimentichiamo le parole in Parlamento della Meloni, di Salvini, di Lollobrigida e della Santanchè contro i dissidenti del 9 ottobre: mentre eravamo rinchiusi nelle patrie galere, chi a Poggioreale, chi a Regina Coeli, chi in altri lager di Stato, per aver protestato chiedevano carcere duro, pene severe e scioglimento delle organizzazioni, niente di nuovo sotto il Sole… non abbiamo dimenticato nemmeno “la doppia pena di morte per i camerati” di almirantiana memoria…

A differenza loro, però, la nostra libertà ed onestà intellettuale non ci fa cambiare valutazioni su questioni vitali che riguardano la nostra nazione.

Oggi è facile, chi ieri accusava Berlusconi di essere pazzo o di non rispettare le leggi – cresciuto col fascino della divisa ed il culto della “legalità”- chi voleva tutti in galera – compresi noi dissidenti – si sta rendendo conto di cosa siano le Procure in Italia…

Facile, cara Giorgia, attaccare oggi le toghe militanti: mai avete sostenuto in questi vent’anni Berlusconi nella sua lotta contro chi manovra i tribunali per fare lotta politica.

Vi ricordiamo, tanti di voi sono ora ministri e parlamentari, tirare le monetine contro Craxi ed esaltare Di Pietro…

Ma, adesso, riguarda voi: caro Ignazio La Russa, brutto quando ti toccano i figli…
Quando si trattava dei nostri di figli, però, nemmeno una parola… eppure: nessuno di noi è finito in carcere per reati assai poco onorevoli come quelli di cui è accusato il suo di figlio (assolutamente innocente fino a prova contraria)…

Cara Daniela Santanchè – perché il cognome del secondo marito e non il suo, oppure quello del primo o del terzo? – come ci si sente sotto gogna mediatica e attacco giudiziario?

Eppure, quoque tu, quante brutte parole su Castellino e i dissidenti dopo il 9 ottobre…
Pur essendo stata nostra ospite nel nostro palazzo occupato a Roma quando scelse, nel 2008, di candidarsi come nostra Premier…

Ma, nonostante tutto, nonostante la vostra infamità e miopia politica, il vostro tradimento contro chi, fidandosi, vi ha votato, siamo convinti che le inchieste contro di voi siano strumentali e tutte politiche.

Ancora una volta a fare opposizione in Italia non è la sinistra politica, ormai prossima alla morte certificata, ma la sinistra militante del Partito dei Giudici.

E tutto fa brodo quando si procede così.

Film già visto! Solito copione, da quando i tribunali partigiani divennero legali, da quando Togliatti divenne Ministro della Giustizia…

Furono proprio le toghe a spalancare le porte del potere all’ora Partito Comunista Italiano, diventato Pds proprio per l’occasione dopo il Britannia e il golpe detto di Mani Pulite.

Quel colpo di Stato attuato a suon di mandati di cattura e tintinnio di manette avrebbe consegnato l’Italia al globalismo…

Ma arrivò Berlusconi!
E la pagò carissima… quasi 20 anni di processi fino al 2011, quando anche il Cavaliere si arrese…

E voi, cari missini, credevate che avrebbero lasciato in pace proprio voi?

Serve, e con estrema urgenza, una riforma radicale della giustizia! Iniziando con la separazione delle carriere e introducendo la responsabilità penale e civile dei giudici.

Solo in questo modo potremo liberare la politica italiana dalla tirannia dei Pm e sperare di non vedere più inchieste ad orologeria, sentenze già scritte prima che ci sia anche una sola udienza, attacchi ai nemici del deep State o, più semplicemente, la presenza incombente di una scure invisibile sulla testa degli italiani liberi, una scure che chiamare “giustizia” non è proprio possibile.

Lascia un commento

Il tuo indirizzo email non sarà pubblicato. I campi obbligatori sono contrassegnati *