di Giuliano Castellino
Un tempo tifavano per Giordano Bruno, gli piacevano tanto gli eretici: veri campioni della libertà di pensiero e di espressione… (che poi, sia detto letteralmente tra parentesi, a destra come a sinistra, tutto era il domenicano, celebrato dalla massoneria a Campo dei fiori, tranne che un simbolo di libertà o di dissenso… certo, un’ottima icona esoterico-new age, ma voglio giocare con le loro carte, sarebbe troppo lungo e assai poco proficuo spiegare ai nemici della storia seria cosa significhi contestualizzare e come andarono davvero le cose…) oggi invece la tirannia del pensiero debole, ma assai arrogante, non accetta più nessuna differente visione delle cose.
Succede – in un dopoguerra che non deve avere conclusione – con la seconda guerra mondiale, dove i vincitori devono necessariamente incarnare ad eternum il bene assoluto, con i vinti assolutamente perfetti nei panni dei malvagi assoluti, con la presunta pandemia e i suoi dintorni vaccinal-liberticidi, con Putin e i russi cattivi, la pseudo emergenza climatica e la follia green della cosiddetta transizione ecologica.
Il pensiero unico dominante, con la complicità attiva e colpevole di politica, media e TV, impone in ogni dove una sola “verità”, e nessun confronto è ammesso al di fuori di un recinto in cui ogni ruolo è già stato assegnato. Altro che lettera scarlatta! Chi osa uscire dal gregge viene immediatamente bollato con l’ultimo marchio di infamia a la page: razzista, fascista, revisionista, negazionista di questo o di quello, complottista, putiniano… Naturalmente, il metodo non è nuovo e la stagione delle stragi con i suoi segreti inconfessabili – e quella particolarmente infame della stazione è sempre stata in prima posizione in questa speciale classifica della disinformazione utile al sistema – non fa eccezione. Eppure, negli anni ‘90, molti ex brigatisti, garantisti, radicali insieme a tanti missini, intellettuali e giornalisti si erano schierati per l’innocenza di Fioravanti, Mambro e Ciavardini ed erano moltissimi quelli che nutrivano seri dubbi sulla versione ufficiale bloccata sulla comoda vulgata antifascista, alla quale, post mortem per gran parte dei colpevoli, si è unita la regia non meglio identificata di parti, rigorosamente “deviate”, dello Stato.
Oggi, il “Ministero della Verità”, sempre attento alla memoria
secondo i padroni della Storia e della cultura, un ministero metafisico nella sua giurisdizione, va all’attacco di Marcello De Angelis, reo di aver affermato la verità che in troppi sono disposti ad ammettere solo in camera caritatis, altro che tessera del Partito…
molto peggio:
Stai nella periferia del sistema? Non devi pensare non devi assolutamente mettere mai in discussione le LORO pseudo-verità storiche e giudiziarie.
Poco importa se le hanno scritte insieme a Sparti e Izzo, un “sòla” il primo e un sadico mitomane stupratore e assassino recidivo il secondo, del resto, sono gli stessi che di fronte alla strage in corso dovuta agli effetti collaterali dei cosiddetti vaccini e ai mea culpa dell’Aifa non trovano orwelliano il fatto che chi aveva denunciato e dissentito debba subire
processi e condanne.
Una parodia della religione è in atto
tutti inginocchiati – non a Dio, non sia mai… – ma alla dittatura globalista.
Ecco perché Marcello De Angelis va difeso, noi davvero lo pensiamo e non conta il fatto che lui, e quelli come lui, non abbiano difeso noi.
Perché, come diceva il noto Marchese, noi siamo noi… e loro non sono un …