Nel 1942, mentre imperversano in tutta Europa le battaglie della Seconda Guerra Mondiale, il giurista e politologo Carl Schmitt decide di scrivere per la figlia un saggio intitolato “Terra e mare. Una riflessione sulla storia del mondo”. In questo libro, dopo un’attenta analisi sull’evoluzione geografica, storica e giuridica del nostro pianeta, Schmitt arriva alla tesi secondo cui la storia del mondo sarebbe storia di potenze di mare contro quelle di terra e viceversa. Teoria sicuramente interessante e non priva di verità ma che oggi possiamo utilizzare anche per analizzare quanto sta avvenendo da qualche anno all’interno della più grande potenza mondiale, gli Stati Uniti d’America.
Infatti se prendiamo a prestito l’idea di Schmitt, possiamo vedere come la stessa oggi si possa utilizzare anche per analizzare meglio lo scontro interno negli States tra le zone marittime e quelle continentali di quell’immenso paese. Da una parte abbiamo le due coste, quella pacifica e quella atlantica, in cui politicamente a dominare sono i democratici e i loro (dis)valori. Dall’altra la cosiddetta America profonda, intrisa di Dio, Patria, Famiglia, che orgogliosamente espone la bandiera a stelle e strisce fuori dalla propria abitazione e che vota in massa per Donald Trump. Possiamo dire che, in piccolo, si ripropone quello scontro tra Terra e Mare che Schmitt ha spiegato molto bene nel suo libro.
Ecco perché oggi, per chi si colloca nel fronte antiglobalista, non si può che guardare con attenzione alla politica di Trump e sperare che torni alla presidenza degli States. Certamente ha dei difetti, anche gravi. Basti pensare al suo fanatico sionismo e all’odio nei confronti dell’Iran. Però sui valori etici e sulla politica imperialista del suo paese ha una visione totalmente opposta a quella di Biden e dei suoi compari. Questo perché, come abbiamo scritto sopra, rappresenta quell’America profonda e terrestre caratterizzata da valori conservatori e che si oppone ai liberal “marittimi” del partito democratico. E noi, come eredi di Roma, non possiamo che stare dalla parte della Terra. Lasciamo volentieri ai partigiani della novella Cartagine prendere le parti del rimbambito Biden.
Alessandro Cavallini