TAXI IN RIVOLTA CONTRO IL GOVERNO
Ieri è cominciato lo sciopero, tassisti fermi in tutta Italia.
Sindacati: “L’articolo 10 non sarà stralciato, tutti a Roma”
Ieri è cominciato alle 8 lo sciopero nazionale di 48 ore delle “Auto Bianche” che protestano contro l’articolo 10 del Ddl Concorrenza.
A Piazza della Repubblica, a Roma, la concentrazione della mobilitazione dei conducenti che hanno sfilato per le vie del centro ed hanno raggiunto Piazza Venezia in corteo.
Il governo ha risposto con cariche, lacrimogeni e manganelli!
Lo sciopero dei taxi è stato confermato.
Nonostante il tentativo di mediazione in extremis al ministero dei Trasporti a partire da ieri mattina, in tutta Italia, le auto bianche si sono fermate e resteranno ferme per 48 ore, come protesta contro il mancato stralcio, chiesto dai tassisti, dell’articolo 10 del ddl concorrenza.
Ad aderire alla mobilitazione la quasi totalità delle sigle, a fronte di alcune che hanno deciso di soprassedere.
Dopo la fumata nera dello scorso 27 giugno la viceministra delle Infrastrutture e della Mobilità sostenibili, Teresa Bellanova, su delega del governo aveva nuovamente convocato i sindacati, ma il nuovo confronto, spiegano i rappresentanti della categoria, non ha avuto esito positivo “perché l’articolo 10 del ddl concorrenza non verrà stralciato ma modificato nelle parti non sostanziali. Siamo sempre più convinti – sottolineano – che la riscrittura delle norme per migliorare il settore debba avvenire non con una legge delega inserita in un ddl concorrenza, ma attraverso un provvedimento di confronto tra categoria, governo e sindacati”.
Nel mirino dei tassisti c’è la deregolamentazione del settore e, nello specifico, a non andare giù è “l’adeguamento dell’offerta di servizi alle forme di mobilità che si svolgono mediante applicazioni web che utilizzano piattaforme tecnologiche per l’interconnessione dei passeggeri e dei conducenti”, come recita l’articolo 10 del ddl.
Ma anche, più in generale, “la promozione della concorrenza, anche in sede di conferimento delle licenze, al fine di stimolare standard qualitativi più elevati”.
Parallelamente allo sciopero si è tenuta anche una manifestazione a Roma, che ha visto la partecipazione di tassisti provenienti da tutta Italia.
Raduno e partenza da Piazza della Repubblica, con destinazione Piazza Venezia, dove si sono alternati gli interventi dei manifestanti.
Intanto il ddl concorrenza prosegue, in seconda lettura dopo le modifiche apportate al Senato, il suo iter alla Camera, con il nodo più spinoso che riguarda proprio i taxi.
Entra nel vivo infatti, in Commissione Attività produttive, l’esame dei circa 400 emendamenti presentati.
Secondo quanto si apprende da fonti parlamentari l’obiettivo della maggioranza sarebbe chiudere le votazioni entro la fine della prossima settimana, con l’approdo del testo in Aula che potrebbe avvenire nella terza settimana di luglio.
L’attacco alla categoria dura da anni, il governo Draghi sembra pronto alla mazzata finale.
Intanto ieri ha risposto con cariche della Polizia, lancio di lacrimogeni e manganelli.
Questa è la risposta ormai conosciuta da tutti i dissidenti, siano contro il Green Pass, contro la guerra o contro le liberalizzazioni.
Chiunque osa opporsi al regime tecnocratico di Draghi subisce botte e repressione.
Uber e globalisti ringraziano!