Decine di attivisti tra cui Assopace Palestina Roma si sono radunati ai piedi del luminoso albero di Natale a firma Bulgari
Bandiere palestinesi, fumo blu, lettere rosse su teli bianchi che dicono “Stop Gaza genocide”. Al centro, il presepe vivente divenuto morente con alle spalle la raffigurazione di palazzine distrutte e il suono di bombardamenti. Un flash mob per dire basta al massacro che sta avvenendo nella Striscia di Gaza, è quello che ha preso vita venerdì 20 dicembre, alle 19.00 sulla scalinata di Trinità dei Monti.
Le decine di attivisti – tra cui Assopace Palestina Roma – si sono radunate ai piedi del luminoso albero di Natale a firma Bulgari permanifestare: «Stiamo dalla parte dei popoli oppressi – urlano dal megafono – contro l’escalation in Medio Oriente, contro la politica criminale di Israele. Anche oggi, durante queste feste, vogliamo ribadire che a Gaza i bambini stanno morendo e continuano a morire».
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“Stop Gaza genocide”: il flashmob sulla scalinata di Trinità dei Monti
di Giulia Marziali
Decine di attivisti tra cui Assopace Palestina Roma si sono radunati ai piedi del luminoso albero di Natale a firma Bulgari
Bandiere palestinesi, fumo blu, lettere rosse su teli bianchi che dicono “Stop Gaza genocide”. Al centro, il presepe vivente divenuto morente con alle spalle la raffigurazione di palazzine distrutte e il suono di bombardamenti. Un flash mob per dire basta al massacro che sta avvenendo nella Striscia di Gaza, è quello che ha preso vita venerdì 20 dicembre, alle 19.00 sulla scalinata di Trinità dei Monti.
Le decine di attivisti – tra cui Assopace Palestina Roma – si sono radunate ai piedi del luminoso albero di Natale a firma Bulgari permanifestare: «Stiamo dalla parte dei popoli oppressi – urlano dal megafono – contro l’escalation in Medio Oriente, contro la politica criminale di Israele. Anche oggi, durante queste feste, vogliamo ribadire che a Gaza i bambini stanno morendo e continuano a morire».
La protesta dall’immediato impatto visivo arriva a pochi giorni di distanza da quella genovese con i duecento fagottini bianchi, macchiati simbolicamente di sangue, che hanno invaso piazza De Ferrari. Questa volta è la Capitale a farsi sentire, lanciando il proprio grido di denuncia per ricordare le centinaia di bambini che hanno perso la vita nell’ultimo anno. Sulle scale, guardando la fontana della Barcaccia, non molto distante dal tradizionale presepe pinelliano, l’atmosfera natalizia viene interrotta dai cori “free free free Palestine” seguiti da “stop stop genocide”. «Ci dobbiamo schierare apertamente contro il genocidio in Palestina», commenta un attivista.