di Fabio C. Maguire
Durante la sera del 11 gennaio il Primo Ministro britannico, Rishi Sunak, ha approvato l’attacco contro lo Yemen, affiancandosi agli Stati Uniti nell’operazione Prosperity Guard.
Dopo essere stata posticipata ripetutamente, l’azione militare contro lo Yemen e il gruppo degli Houthi è purtroppo arrivata e lo spettro di una nuova guerra aleggia sul Medio Oriente.
L’aviazione statunitense, congiuntamente a quella britannica, ha bombardato alcuni siti e installazioni yemenite con l’intento di ripristinare il regolare transito delle imbarcazioni nello Stretto di Bab el-Mandeb.
All’iniziativa guidata dagli Stati Uniti hanno partecipato anche Germania, Olanda, Australia e Bahrein che hanno sostenuto l’operazione attraverso un intensa attività d’intelligence volta a controllare in particolare i movimenti della Marina iraniana presente nei dintorni del Mar Rosso.
Secondo le prime informazioni, lo Yemen avrebbe risposto adeguatamente agli attacchi americani e britannici, lanciando diversi razzi e droni verso le imbarcazioni militari situate a pochi chilometri di distanza dalle coste yemenite.
Gli attacchi non sembrano però aver comportato gravi danni alle infrastrutture militari degli Houthi e non dovrebbero aver intaccato le capacità di quest’ultimi di rispondere ad eventuali prossime aggressioni.
L’Iran ha espresso solidarietà e ha dichiarato di essere pronto ad intervenire quell’ora le autorità yemenite ne ravvisassero il bisogno.
L’attacco è stato condannato dalla Russia e dalla Cina, le quali hanno espresso grande preoccupazione per l’operazione che potrebbe accrescere le già innumerevoli tensioni nella regione.
L’attacco contro lo Yemen è stato condannato anche dall’ex Presidente degli Stati Uniti, Donald Trump, che lo ha ritenuto ingenuo e pericoloso.
Le autorità dello Yemen hanno informato che si riservano il diritto di colpire le postazioni americane e che la loro azione di solidarietà al popolo palestinese continuerà finché non cesserà l’aggressione israeliana su Gaza.
Al momento il Dipartimento di Difesa britannico ha dichiarato che non sono previste ulteriori incursioni nello Yemen.