Francesco Toscano
Le élite occidentali possono davvero decidere di scatenare la guerra mondiale nucleare per ragioni molto razionali.
La globalizzazione americanocentrica ha realizzato alcuni obiettivi prioritari per l’oligarchia di comando.
Ha distrutto il concetto di Stato-nazione, ha allargato le disuguaglianze, ha sancito il primato della rendita sul lavoro e ha permesso la distruzione del welfare.
Il ritorno ad una logica di “equilibrio fra potenze” sul modello Westfalia, grazie al ritrovato protagonismo russo, consentirebbe anche ai ceti subalterni occidentali di migliorare la propria posizione negoziale per ragioni facilmente intuibili.
Queste due premesse mi inducono a ritenere che le élite che governano l’Occidente sceglieranno consapevolmente di scatenare la guerra nucleare piuttosto che riconoscere la fine del vecchio ordine mondiale caro ai neocon.
Con la guerra risolvono due problemi con un colpo solo.
Aggrediscono la Russia (ultimo vero Stato- nazione rimasto sulla Terra) con tutta la forza possibile e mandano a morire in guerra i ceti deboli interni potenzialmente pronti a pianificare in Patria una nuova lotta di classe sulla scia dei mutati rapporti di forza sul versante internazionale.
Fanno fuori cioè con una sola mossa il nemico esterno (la difesa della sovranità nazionale incarnata dalla risolutezza di Mosca) e quello interno (ceti medi e proletari da usare come carne da cannone in guerra contro il nemico esterno).