L'Italia Mensile

Slovacchia: il candidato filo-russo in testa ai sondaggi.

di Fabio C. Maguire

Anche in Slovacchia le elezioni saranno un importante banco di prova per l’imperialismo della NATO.
La CNN ha dichiarato che l’Occidente sta difatti osservando spaurito e angosciato la corsa alle presidenziali nel paese.
A preoccupare Washington e Londra è l’attuale partito d’opposizione di Robert Fico, bollato come “sostenitore del Cremlino”, e momentaneamente in vetta nei sondaggi.
Fico è stato in passato Presidente della Slovacchia, precisamente dal 2006 al 2010 e dal 2012 al 2018, e potrebbe riconfermarsi alle prossime elezioni, aprendo una voragine all’interno del blocco occidentale sempre più disomogeneo e sconnesso.
L’ex Primo Ministro ha sovente espresso la sua simpatia per Mosca, accusando a varie riprese i diversi movimenti estremisti ucraini di aver deliberatamente provocato il Presidente della Russia, obbligandolo ad intervenire in difesa delle minoranze etniche nel paese.

Fico si è apertamente dichiarato contrario alle politiche d’ausilio adottate da Bratislava per sostenere lo sforzo bellico di Kiev, ritenute improduttive da un punto di vista politico e dannose per gli interessi nazionali.
Inoltre, il suddetto ha dichiarato di essere contrario all’ingresso dell’Ucraina nella NATO, un’idea che inizia freneticamente a circolare anche nei salotti politici d’oltreoceano.
Probabilmente Fico, per formare il governo, avrà bisogno di almeno un partner di coalizione e, secondo le ultime statistiche, non è esclusa la collaborazione con il movimento di estrema destra Respublika, in ascesa nel panorama politico slovacco.
Questo, su posizione filo-russe, sostiene che il conflitto in Ucraina sia una conseguenza della “politica di allargamento della NATO e dell’aggressione di Kiev nei confronti della minoranza russa in Ucraina orientale”.

La vittoria di Fico e dei suoi partner potrebbe assestare un duro colpo all’Alleanza e all’intesa pro-Kiev considerando la posizione strategica che la Slovacchia occupa nel continente e l’ampio sostegno fornito da Bratislava all’Ucraina nel corso dell’operazione speciale.
Infatti, la Slovacchia condivide chilometri di confine con Kiev e ha primeggiato nell’accoglienza ai rifugiati ucraini nei primi mesi del 2022 insieme a Polonia e Germania.

Inoltre, il paese, sotto la guida di Zuzana Čaputová, ha inviato una considerevole quantità di mezzi di difesa aerea all’Ucraina e sostenuto a gran voce le sanzioni contro la Russia.
Se Fico dovesse vincere tutto questo potrebbe terminare, evidenziando un drastico cambiamento di rotta nella gestione politica del paese.

Perdere la Slovacchia significa perdere un importante attore in Europa orientale dove, da diversi mesi, nonostante l’avversione alla Russia, si sta manifestando un’intensa e risonante stanchezza da Ucraina.

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