Dal Corano un messaggio di parità. Per le strade di Roma manifesti che discriminano l’Islam a firma dell’europarlamentare della Lega Susanna Ceccardi.
La nostra solidarietà alla comunità islamica di Roma.
Non si è fatta attendere la risposta della comunità islamica romana e, cosa più smarcante, per bocca proprio di una donna, Zeinab Ismail, un caso unico in Europa a presiedere un consiglio di amministrazione di al Huda, la grande Moschea di Roma.
Tanto per sottolineare come l’Islam tratta e vede le donne.
Una considerazione e posizione che sfugge agli stereotipi di una civiltà decadente come quella della nostra ormai infeconda e transumana Europa o, melius, Occidente – nel senso etimologico latino, più stretto del termine: occido, ossia de-caduto.
Non vi è chi non può vedere nell’ affissione di 100 manifesti provocatori, una meschina strategia di pubblicità elettorale, degradante ed infamante e abietta. E mentre l’ignoranza culturale è scusabile, non lo è quella antropologica e religiosa, della quale la parlamentare leghista pare abbondare.
E poiché noi siamo irriducibili complottisti in questa operazione vi leggiamo attraverso la diffusione di pregiudizi e stereotipi sull’Islam il tentativo infame e subliminale di riabilitare il genocidio che si sta consumando a Gaza da parte delle truppe israeliane, dove immane e indicibile è la sofferenza, questa sì, delle donne e madri palestinesi.
Una lezione di classe e di vera quanto imbarazzante vergogna.
Le donne musulmane – ricorda Ismail – hanno gli stessi diritti dei loro mariti. L’islam, ricorda Zeinab tratta la donna come una regina. l’Islam proibisce di umiliarle e commercializzare il loro corpo.
Possono dire altrettanto le donne “occidentali” che lo svendono e lo surrogano?
L’Islam ha parole bellissime sull’infusione dell’anima nel grembo materno. Possono dirlo le donne francesi che quel soffio divino lo uccidono?
Ha detto bene l’Imam Ben Mohamed Mohamed, E’ la società occidentale a sperimentare una regressione…non abbiamo bisogno di propaganda, ma di un giornalismo serio.