di Diego Fusaro
La salus come “salvezza” è divenuta, per la Chiesa di Roma, salus come “salute” del proprio corpo. La civiltà del nulla e dell’ateismo liquido, che ha saturato anche il Vaticano, conosce un’unica salvezza in effetti: quella del proprio corpo individuale. L’apoteosi del nichilismo: nulla di grande in cui credere e sperare. Non sfugga il dettaglio: il Vaticano usa il verbo “salvare” – il verbo decisivo per il cristiano – in relazione alla scienza e ai suoi prodotti. La Chiesa di Roma – ha scritto Agamben – è divenuta “ancella” della tecnoscienza. E, per questa via, il cristianesimo è evaporato. In suo luogo, abbiamo oggi il pensiero unico teologicamente corretto di Bergoglio, che – disabitato da ogni riferimento al sacro e all’eterno – è voce tra le tante delle civiltà a forma di merce.