Diego Fusaro
La novità degna di rilievo, e dalle tonalità a cavaliere fra il tragico e il comico, riguarda un personaggio notissimo dei cartoni animati che tutti da bambini abbiamo apprezzato.
Si tratta di Biancaneve, sulla quale gli aedi del politicamente corretto hanno deciso di allungare le mani.
Proprio vero che nessuno è al sicuro, nemmeno i protagonisti dei cartoni animati per bambini.
La novità riguarda il fatto che d’ora in avanti Biancaneve non avrà più accanto a sé i sette nani e nemmeno il principe che la risveglia con il suo dolce bacio.
Tutto ciò è stato giudicato disorganico rispetto alla forma mentis globalisticamente corretta: quella che, per inciso, pretende di riscrivere o addirittura cancellare il passato sulla base delle mode e dei gusti del presente.
Nel nome di questa ideologia ovunque imperversante, e avente naturalmente Washington per fucina, Biancaneve dovrà essere d’ora in poi riscritta e ripresentata in chiave politicamente corretta, di modo che possa risultare organica al pensiero unico egemonico di completamento dei rapporti di forza della globalizzazione neoliberale.
I sette nani non sono giudicati evidentemente consoni a queste ideologia, come del tutto inaccettabile per essa viene valutato il bacio del principe a una Biancaneve addormentata e dunque non consenziente.
Con tutta evidenza, ci sarebbe realmente da ridere, se solo non vi fosse da piangere.
È l’ennesima determinazione di quella ideologia che pretende di abbattere le statue o di riscrivere i libri.
Si tratta di una forma estrema di fanatismo, forse anche di una forma radicale di provincialismo del presente: il quale si erge a criterio unico per valutare il passato, all’occorrenza cancellandolo o riscrivendolo.