Aleksandr Dugin
Esistono veri e propri uomini di sinistra, che lottano contro il sistema capitalistico globale.
(Che si rivolgono ad una massa di manovra populista, patriottica e nazional-popolare, che ha in odio ed è odiata dalla sinistra, Ndr).
In Occidente sono rappresentati da figure di grande rilievo come Sarah Wagenknecht, Diego Fusaro, Emmanuel Todt, Giorgio Agamben, Jackson Hinkle o Taz.
(Aggiungiamo senza paura di essere smentiti Marco Rizzo, uno dei leader di Dsp, che si sta muovendo totalmente in questa direzione, declinando in termini politici il Sovranismo Popolare).
Questi marxisti e socialisti vedono nei globalisti e nei liberali il loro principale nemico e nella lotta contro di loro – come nemico principale (!) – sono pronti ad allearsi con qualsiasi forza antiliberale, compresa la destra.
La vera destra (non le marionette del capitale) è in guerra con lo stesso nemico: l’élite liberale mondiale globalista, quella che Trump ha ribattezzato “la palude” e in un fronte comune, la sinistra e la destra populista si stanno influenzando a vicenda, scambiando concetti e idee, muovendosi verso un fronte antiliberale unito – il Fronte di Liberazione Globale dalla Dittatura Liberale. Verso una Quarta Teoria Politica (dall’altra parte del liberalismo, del comunismo e del fascismo che la politica euro-moderna impone a tutti).
Le sinistre come Sanders o Melanchon, in una situazione critica, quando c’è la possibilità storica di assestare un colpo mortale al capitalismo mondiale, prendono le parti dei liberali e salvano il loro potere.
(Ma è solo continente? Purtroppo questo ruolo inizia ad essere secolare ed organico, come se questa non sia solo una sinistra fucsia o arcobaleno, ma solo una sinistra che si evolve per continuare ad avere il ruolo di stampelle del liberismo globalista… Ndr).
Nella storia post-sovietica, i comunisti in Russia hanno rappresentato, fino a un certo punto, un fianco sinistro-patriottico solidale con gli anti-liberali del fianco destro-patriottico conservatore, che gradualmente è diventato sempre più numeroso.
Questa comprensione reciproca, vivacemente incarnata dalla figura di Aleksandr Andreyevič Prokhanov, aveva un tono cameratesco.
Il feroce anticonservatorismo (anti “fascismo”) e il feroce anticomunismo erano caratteristiche solo degli emarginati.
I bolscevichi nazionali, ora banditi, avrebbero dovuto cementare questa sintesi dal punto di vista dottrinale e istituzionale, ma la loro alleanza con i liberali all’inizio degli anni 2000 li ha seriamente screditati e ne ha minato la credibilità.
Già negli anni ’90, gli agenti dell’influenza occidentale cercavano costantemente di dividere gli anti-liberali russi in destra e sinistra in guerra, per continuare a governare mentre si combattevano tra loro.
Ma questo è stato generalmente evitato.
Ora la posizione dei liberali è più debole che mai e una vittoria politica finale su di loro – anche in Occidente – sta diventando possibile.
In queste condizioni, i liberali hanno ripreso con rinnovato vigore la scissione tra la sinistra antiliberale e la destra antiliberale; ma, poiché questa volta la principale minaccia alla dittatura liberale viene da destra e non da sinistra, i liberali puntano sulla sinistra, coinvolgendola nel trotskismo e nel liberalismo di sinistra e contrapponendola ai populisti di destra, ai conservatori e ai tradizionalisti che stanno rafforzando nettamente le loro posizioni.
Lo si vede chiaramente in Francia e in Germania, così come negli Stati Uniti, dove i liberali che dominano il Partito Democratico utilizzano il loro fianco sinistro trotskista a proprio vantaggio.
Paradossalmente, i trotskisti sono anche tra i repubblicani – sono il nucleo ideologico dei neocons.
Questo processo ha interessato anche la Russia, dove un gruppo di rappresentanti dei servizi segreti occidentali, fingendosi “di sinistra” e rappresentanti del movimento di sinistra globale, sta cercando con ogni mezzo di riaccendere la discordia politica tra patrioti di destra e di sinistra; questo nel bel mezzo della guerra del nostro popolo santo contro l’Occidente, guidato da liberali e globalisti.
Abbiamo affrontato queste provocazioni in passato. Le affronteremo anche adesso. È giunto il momento di tornare all’idea dell’unità dei patrioti russi, che è il testamento politico di mia figlia.
(La Russia ed i russi, oggi con le parole di Aleksandr Dugin, su dimostrano ancora faro di libertà e liberazione. Stare con Mosca non è solo un fatto tattico, ma oggi anche ideale e politico. La Russia incarna una nuova Visione, che supera il 900 e si contrappone a 360 gradi al liberismo e al glibalismo. Senza ombre, unendo le migliori forze politiche in un grande e plurale fronte di liberazione internazionale dal globalismo, post ideologico, che fa sintesi tra Fede Cristiana, Patriottismo e Tradizione, lotta di classe tra dominati e dominanti. Ndr)