Giuliano Castellino
I Trattori sono ancora alle porte di Roma dopo aver sfilato nella Capitale.
La protesta degli agricoltori dopo Berlino, Parigi e Bucarest, è arrivata anche da noi.
Una mobilitazione senza precedenti, dove ex forconi e dissidenti hanno trovato un nuovo paradigma di lotta che mette in discussione tutto l’establishment.
Dopo giorni di blocchi e presidi in quasi tutte le città d’Italia, insieme a contadini e allevatori si sono uniti tutti gli italiani in quello che sta diventando un moto popolare contro Bruxelles (e Davos).
Ancora una volta, così come dal 2020, è sfida aperta tra popoli ed élite dominante.
L’Italia vera, quella che lavora, fatta di studenti, operai, precari, gente di borgata, dissidenti e famiglie – quella fuori dai palazzi del potere e dai salotti radical-chic del mainstream – contro il regime e tutti i suoi servi.
Quell’Italia popolare e nazionale che non vuole né partiti di sistema né sindacati venduti, che oggi come ieri da questi si sente abbandonata e tradita, che brucia le bandiere dei sindacati e di Coldiretti, che non cade nelle trappole della RAI e dei pennivendoli.
Quell’Italia della terra e nazional-popolare che se ne frega delle carezze dei media e delle effusioni del ministro della finta sovranità alimentare Lollobrigida.
Italiani veraci, che conoscono fatica, sudore e rinuncia e una croce a cui poterle affidare.
Che non conoscono tradimento e nonostante attacchi e tentativi di criminalizzazione da parte di quotidiani e TV non prendono le distanze da chi (e non da oggi…) li supporta e combatte al loro fianco.
Migliaia di trattori sono arrivati nella Capitale e sono stati accolti da una moltitudine di romani che come loro vogliono uscire dall’Unione europea, sono contrari alle guerre della Nato e alle follie green di Davos.
Questa non è una mobilitazione di categorie, ma una rivoluzione popolare per l’indipendenza nazionale, la sovranità popolare e la giustizia sociale.
È popolo contro globalismo!
Né rossi né neri, senza partiti di potere e sindacati asserviti, né destre né sinistre: solo rombo di Trattori e sventolio di Tricolori!