Giuseppe Provenzale
Roma, per me, era un po’ un altro nome di Alessia,
c’era già un solito posto fuori dall’aeroporto
e soliti erano i luoghi dove cercar da mangiare,
come usuali, oramai, erano la cura sua delle foto,
e le sue ruvide, dolci attenzioni tutte confidenza.
Sì, era esagerata, Alessia,
ma aveva, quasi sempre, ragione;
era preziosa la sua presenza,
ma, dopo un po’, pareva quasi normale,
ma non quanto anormale, oggi, è la sua assenza.
Roma sua ha perso gli occhi suoi e il suo nome,
ma non l’anima sua, la sua fatica, la sua essenza…
ne porto un po’ con me, in attesa d’una tua nuova presenza,
per poi far tardi ancora a ridere o incazzarsi,
bere, fumare o ancor cantare insieme.
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09/01/a.D. 2022
In memoria di Alessia Augello, R.I.P