Roma è sempre stata il centro delle mobilitazioni, dove i leader dei movimenti hanno riempito piazze.
Ieri qualcosa è saltato, oppure a cadere sono state le maschere…
Massimo 30-40 persone ieri all’Eur al comizio di Paragone e di Italexit, organizzato dalle mascherine tricolori e da chi sta con gli ucraini e la Nato.
Il popopo del dissenso, quello che da 30 mesi resiste al golpe globale del Great Reset, è un popolo di risvegliati.
Non facile da fregare.
I vecchi pefferai della politica non incantano chi abituato a resistere davvero.
Paragone paga lo scotto di aver scelto compagni di viaggio che nulla hanno a che fare con il dissenso.
Se ti circondi di ex leghisti che chiedevano “vaccino nazionale”, di chi scendeva i piazza distanziato e con il bavaglio (seppur nazionalista), chi sta con il Battaglione Azov questi sono i flop!
Se candidi donne e uomini che a Trieste si sono venduti la piazza (infatti non candidati in quel collegio) o chi mentre i resistenti lottavano contro il Green Pass faceva campagna elettorale per Salvini e Meloni, cosa pretendi?
Se questa è la piazza romana di Italexit anche il 2% sembra una chimera.
E per qualcuno sarà la centesima campagna elettorale con il centesimo partito andata a vuoto…
Noi ci auguriamo solo che dal 26 settembre questi “infiltrati” spariscano dalla resistenza.
E che nessuno li faccia più tornare!