Ben al di là delle velenose analisi alla “buona” vergate dagli scrivani mainstream, la due giorni romana che inizia oggi, specie dopo il 25 settembre, per chi lotta con il cervello e il cuore, ha un valore davvero importante.
Di incontri di anime, infatti, si tratta; quel genere di cose che non tutti sono in grado di comprendere, le anime di uomini e donne che, secondo i disegni del sistema, ad un anno da quel 9 ottobre, avrebbero dovuto essere tutt’al più dei morti civili, vivi solo apparentemente, destinati alla gogna e alla perpetua emarginazione.
Così non è stato: quelle anime si incontreranno perché unite dalla medesima comprensione del momento che la loro Patria, il loro popolo e il mondo stanno attraversando, perché l’unità che, cercata, hanno trovato vogliono si estenda ad un’area sempre più vasta, fino a contagiare un intero popolo, un popolo consapevole che solo unito potrà liberarsi dai ceppi che i “migliori”, adoratori del male in ogni sua forma, hanno chiamato libertà.
Ci auguriamo buon lavoro; ci scambieremo sorrisi e abbracci di benvenuto; contrapporremo l’amore all’odio e al puzzo di morte a cui pensavate che tutti, impauriti, potessero abituarsi, anche chi, come noi, sa sempre molto bene da che parte stare.
A più tardi! “Similes cum similibus congregantur”, il significato negativo del detto latino non riguarda certo noi.
Carlo Taormina
Pamela Testa
Giuliano Castellino
Nicola Trisciuoglio
Giuseppe Provenzale