Rainaldo Graziani
Il mondo si sta rapidamente sconvolgendo.
La politica o l’informazione sono fuori gioco da tempo.
Se osserviamo quello che sta accadendo l’unica certezza è che non sapremo mai cosa sta effettivamente per accadere, il che non è di particolare ausilio per sapere dove e come andremo a finire…
Come analisi non è un granchè ma non abbiamo molti più dati.
L’unica cosa sotto controllo è quello che decidiamo di fare.
Esistono due dimensioni, a tale riguardo, una oggettiva ed una soggettiva.
Queste due dimensioni devono sempre rimanere correlate tra loro altrimenti rischieremo di perdere qualsiasi tipo di orientamento.
Temo che presto anche alle persone più superficiali ciò che si paleserà nella loro quotidianità non apparirà realistico nonostante sia tangibilmente reale.
L’esperienza covid ci ha insegnato come le informazioni diffuse dal fronte dell’Occidente siano surreali, inaffidabili o insensate.
Esse difatti celano il totale disinteresse per i destini dell’umanità.
Le strategie in atto sono anti popolari ovvero volte a schiavizzare, anzichè tutelare, le stesse popolazioni dell’Occidente e prime tra esse quelle del continente europeo…
Altra e vera informazione, proveniente dal mondo multipolare, ma diffusa in territori ostili, e quindi ancora occupati dalle forze globaliste del fronte unipolare, sono di per sè logicamente limitate.
Tendenziamente non credo all’irrazionalità dell’Occidente le cui scelte appaiono a prima vista “suicide” e quindi è più probabile che si tratti di strategie più criminali che prive di senso.
Cosa fare, dunque ?
Restare lontani da ogni forma di egoismo e di smarrimento.
Concepirsi parte di una o più comunità organiche di destino.
Non perdere mai la consapevolezza del Mito, del Rito e del Simbolo laddove si desideri interpretare qualsiasi tipo di cambiamento o accadimento.
Ritenersi fortunati di trovarci nelle condizioni proprie di quel realismo eroico, di jungeriana memoria, qui concepito piuttosto come “conditio sine qua non” per cavalcare la tigre…
Tutto il resto è noia, o poco cosa, se paragonato al senso tragico dell’esistenza o all’innato senso per la libertà.
(https://t.me/rainaldograziani)