Il quotidiano che fu di Eugenio Scalfari, oggi proprietà Fiat-Elkann, non perde occasione di fornire prove disarmanti della debolezza e delle insicurezze dell’establishment globalista, che, per definizione, non può concepire nessuna libera manifestazione del pensiero che sia fuori dal recinto del pensiero unico dominante.
Ogni voce dissidente che non canti nel coro della democrazia totalitaria guidata dagli interessi della grande finanza deve essere, per contratto, demonizzata, criminalizzata, soffocata!
Poco importa se questo dissenso pensa e scende in piazza, autorizzato e pacifico, per far notare che “L’Italia ripudia la guerra … come mezzo di risoluzione delle controversie internazionali”, in piena conformità con quella Costituzione che Repubblica dichiara di riverire; quel che importa ai pennivendoli di regime di cui sono piene le redazioni della stampa mainstream e a chi li imbecca è imporre i dogmi della solita agenda.
Quel che scrivono è puntualmente sbugiardato dai fatti, le verità che emergono sono l’esatto contrario di quelle menzogne sparate con i caratteri cubitali della saccente prepotenza mediatica?
Poco importa. Così come poco importa, nell’italietta coloniale recentemente passata a destra, se vengono nominati alla Difesa (ex) mercanti d’armi con quasi contemporanei conflitti di interesse più grandi di un sommergibile o se la Ursula von der Leyen sia indagata per la gestione del Covid e per i conflitti di interesse sui vaccini Pfizer: l’importante è tentare di silenziare la resistenza e l’opposizione che a queste colpevoli ipocrisie non risparmiano gli stessi attacchi che anche una stampa libera dovrebbe portare.
Cara Repubblica, lo so, vi do e vi diamo fastidio, e avete anche un po’ paura, perché, non più ingabbiati nei vecchi recinti che tanto ti piacevano, e che solo tu tenti (invano) di riesumare, siamo la tua cattiva coscienza.
È vero, siamo quelli dei 100.000 del 9 ottobre, che nulla hanno assaltato, ma che hanno assediato la Cgil perché nulla ha fatto per difendere il diritto al lavoro contro il ricatto e l’apartheid del Green Pass. Gli stessi di Bocca della Verità contro l’obbligo delle maschere, quelli che hanno resistito contro i lockdown e gli arresti di massa preventivi.
Oggi, gridiamo Pace, lavoro e libertà contro guerra, caro vita e nuove emergenze perché su queste leve, oggi, si vogliono colpire quelle libertà fondamentali che voi, esattamente come i sindacati, da tempo succursali di quello che una volta chiamavate padronato, resilienti ben pagati gongolate quando vengono calpestate.
Questa è la nostra colpa? Essere dissidenti contro la follia globalista, quella schiavitù a cui date il nome di libertà?
Sì, di questo siamo orgogliosamente colpevoli!
Così come voi lo siete per le falsità e le calunnie che diffondete.
Siamo la pace, mentre voi invocate la guerra; chiediamo lavoro vero, mentre voi, come vogliono i vostri padroni, esaltate le “meraviglie” della precarietà; siamo la libertà e la sua difesa coraggiosa, mentre voi cantate le “buone” ragioni dell’oppressione e della repressione.
Quello che vi fa impazzire è che i buoni siamo noi, voi sempre dalla parte dei cattivi e a difesa dei potenti.
Sempre e comunque, noi contro voi, voi contro noi.
Giuliano Castellino, Italia Libera