L’Unione Europea è al lavoro sul “Reddito Universale” noto anche come RBI (Reddito di Base Incondizionato). Una nuova mossa contro il contrasto della povertà, ma cosa aspettarsi davvero? E qual è l’obiettivo di una risorsa tanto imponente? Verrà affiancato dall’Euro digitale. Questi due strumenti plasmeranno un nuovo tipo di società?
Reddito Universale: i punti fondamentali
Per l’Unione Europea, l’obiettivo è avviare l’introduzione di redditi di base incondizionati che assicurino a ciascuno sussistenza e la possibilità di partecipare alla vita sociale. La proposta riguarda tutte le nazioni dell’Unione Europea. Nel primo allegato all’interno del sito, vengono elencati i quattro criteri fondamentali.
L’RBI sarà universale; corrisposto a tutti i cittadini UE senza limiti di reddito, di risparmio, o di patrimonio. Sarà individuale; cioè garantito a donna, uomo e bambino e percepito a prescindere dalla composizione del nucleo familiare a ogni membro. Sarà incondizionato, cioè verrà percepito senza nessuna condizione preliminare. Non verrà richiesto di dimostrare di effettuare un lavoro o di dimostrare la volontà di lavorare. In ultimo, deve essere “sufficiente”.
Quantificato con il 60% del reddito medio equivalente nazionale. In altre parole, due terzi del reddito medio del lavoratore di una nazione e comunque superiore alla soglia di povertà. Per i paesi con redditi troppo bassi, quantificato con un paniere di beni e servizi.
Euro digitale: la fine della moneta come la conosciamo
È in fase di elaborazione e studio il cosiddetto “Euro digitale”. A tutti gli effetti, la “cryptovaluta” dell’UE, utilizzabile per tutto ciò che riguarda l’aspetto finanziario del cittadino. La BCE (così anche le altre banche centrali) si è finora espressa piuttosto negativamente nei confronti delle crypto e ha sempre cercato di regolamentare il mercato delle monete digitali.
Con l’arrivo di una moneta digitale riconosciuta ufficialmente a livello internazionale, le altre cryptovalute potrebbero venir definitivamente disconosciute e tagliate fuori dal circuito. Non solo, l’Euro digitale, in breve tempo potrebbe sostituire definitivamente il denaro contante.
Nel sito della Banca Centrale Europea, possiamo leggere che l’Euro digitale affiancherebbe il denaro contante senza sostituirlo. All’inizio certamente sarà così, in modo da facilitare la transizione e far abituare al nuovo tipo di denaro, ma quando la stragrande maggioranza della popolazione UE avrà aderito, diverrà probabilmente l’unica moneta disponibile. Un processo che appare inevitabile, cominciato nel 2021 e che terminerà a ottobre 2023. Per ora si parla solo di fase istruttoria, quindi, non vi è ancora una data precisa del suo effettivo lancio.
Sistema di gestione del reddito e del conto digitale
Vittorio Colao, ministro per l’innovazione tecnologica e la transizione digitale, in più di un’occasione ha lasciato trapelare quello che sarà in futuro il sistema di gestione delle finanze (e non solo) del cittadino. L’identità digitale, riconosciuta attraverso una delle applicazioni che hanno fatto la loro comparsa durante la pandemia, sarebbe gestibile sull’app “IO”.
All’interno dell’app, non solo carta d’identità, patente, passaporto e altri documenti, ma sarebbe presente anche il “portafoglio elettronico”. Attualmente, è lo strumento più concreto a disposizione per una transizione digitale dell’identità di un individuo.
Tornando all’RBI e all’Euro digitale, non è assurdo azzardare l’ipotesi che tutto transiti sull’app in questione, facilitando l’utilizzo della moneta unica digitale e la gestione di un Reddito Unversale, versato incondizionatamente a tutti i cittadini che in automatico sarebbero censiti, entrando a far parte di un’unica grande banca dati.
Reddito Universale ed Euro digitale: un nuovo tipo di società?
Il Reddito Universale, sembrerebbe un’ottimo strumento per contrastare la povertà, ma renderebbe un individuo totalmente dipendente dallo stato. Se l’obiettivo non è creare occupazione, certamente avrà l’effetto contrario. Quello che poteva sembrare un esperimento col reddito di cittadinanza italiano, ha mostrato le prime problematiche relative a un sussidio universale garantito.
Nessuno o quasi potrebbe essere più stimolato al voler trovare un approdo lavorativo percependo una somma sufficiente (o appena sufficiente) a garantire un adeguato sostentamento. Attualmente, RBI ed Euro digitale sembrano andare di pari passo, pertanto ci si potrebbe aspettare un lancio ufficiale ed effettivo delle due iniziative all’unisono.
Indiscrezioni, parlano di denaro “programmabile” in riferimento all’Euro digitale. In che senso? Un sussidio a scadenza. Cioè, il credito non utilizzato scompare alla fine del mese. Successivamente, il fruitore percepisce la nuova mensilità. Una cattiva notizia per chi pensava di poter risparmiare accumulando crediti generosamente offerti senza condizioni dall’UE e dalle nazioni che la costituiscono.
Questi due elementi sono sufficienti a chiarire quale sia la destinazione verso la quale il mondo si sta dirigendo. Un nuovo tipo di società dove l’Intelligenza artificiale e i suoi algoritmi stanno soppiantando molti dei lavori che vengono ancora oggi svolti. Lavori che un domani molto vicino non saranno più necessari. Unendo i puntini, sembra inevitabile ricorrere a un reddito di base. Il futuro ‒ molto più vicino di quanto si possa pensare ‒ chiarirà quale sarà il reale beneficio che arrecheranno alla nuova società moneta digitale ed RBI.