L'Italia Mensile

RAI: TV PUBBLICA A SERVIZIO DEL PARTITO

di Carla Peroni

In attesa della riforma della tv pubblica, in recezione del Media Freedom Act approvato dal Parlamento Europe, si è svolta oggi (26 settembre 2024 ndr) la nomina dei vertici del CDA della tv pubblica italiana.

La sinistra e l’opposizione tutta, strano a dirlo, non riescono a trovare un punto in comune sulla questione.

Da un lato i “fratelli coltelli”, vale a dire PD, Italia Viva di Renzi e Boschi e Azione del compagno Calenda che dichiarano di non voler partecipare al voto sul CDA Rai per dare un forte segnale sulla spinta alla cancellazione delle influenze partitiche nella tv di Stato, dall’altra Antonio Conte e quel che rimane del suo M5S che invece si sono presentati in aula per votare in “quanto l’attuale Cda della Rai è ormai scaduto da tempo.

Appare quindi inevitabile il rinnovo dei suoi componenti anche perché l’iter parlamentare (della riforma) necessita del suo naturale spazio temporale”.

L’intento di Antonio Conte appare chiaro, non lasciare troppo potere alla Meloni anche in questo ambito.

Appare chiaro anche l’intento di Schlein, Renzi, Boschi e Calenda, che sembrano (sembrano?) essere un unico partito sempre dalla parte dei potenti e mai in opposizione ad essi.
“non c’è motivo di rinnovare il Cda, visto che già controllano la Rai” dichiara Elly Schlein
“Abbiamo scelto di tenere una linea condivisa con il Pd e continueremo a farlo.

Gli altri partiti di opposizione, dopo aver avuto una posizione unitaria per settimane, si sono smarcati e si voteranno i loro nomi nel Cda.

Mi pare che chiarisca una volta in più al Pd chi è affidabile e chi no” le fa eco Maria Elena Boschi.
E non possiamo che essere d’accordo con lei, è molto chiaro chi sia più affidabile e utile a questo Governo.

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