DSP Sardegna chiede di conoscere quali siano stati i criteri con i quali si è deciso di attribuire alla Sardegna la produzione di 6,2 Gigawatt di energia da Fonti Energetiche Rinnovabili (FER), alla pari con l’Emilia Romagna e molto più di altre 15 regioni, che hanno una popolazione e un’industrializzazione maggiore;
DSP Sardegna chiede come sia possibile che, con l’attuale capacità di trasportare energia tramite il SA.CO.I.3. inferiore ad 1 Gigawatt, si possa pensare di produrre 6,2 Gigawatt di energia da FER?
Ed anche con l’eventuale costruzione di un ulteriore cavo, il Tyrrenian Link, oggetto anch’esso di numerose proteste, che porterebbe la capacità di trasportare energia ad un massimo di 4 Gigawatt, la produzione attribuita alla Sardegna sarebbe di oltre 2 Gigawatt in più rispetto alle necessità dell’Isola e alla capacità di cessione e trasporto.
DSP Sardegna pretende il rispetto della sovranità del Popolo Sardo, stanco di essere una colonia all’interno della colonia Italia.
Come DSP Sardegna, ci uniamo a chiunque combatte affinché l’Isola non sia più considerata terra di conquista da parte del governo centrale e delle multinazionali, una terra che dal dopoguerra ad oggi è stata oggetto di sfruttamento a fini militari e di installazioni di industrie fallimentari, che hanno lasciato solo degrado, disoccupazione e inquinamento. Respingere la colonizzazione irreversibile del paesaggio e dell’economia è per noi un punto di svolta per costruire un altro futuro per noi per le generazioni a venire.
On. Pino Cabras dirigente DSP
– Nicola Sanna coordinatore regionale
– Claudio Loria vicecoordinatore regionale
– Ingrid Atzei presidente sezione Cagliari
– Antonio Sanna presidente sezione Oristano
– Annibale Serra presidente sezione Olbia