L'Italia Mensile

Questa notte rivolta dei detenuti a Regina Coeli

CASTELLINO (SOVRANISMO POPOLARE): INDULTO E AMNISTIA SUBITO!

Domenica 29 settembre ore 18: Conferenza Stampa sui nostri Canali Social

Domenica 20 ottobre: manifestazione da Castel Sant’Angelo a San Pietro

Sono mesi (anzi anni) che siamo in mobilitazione per l’Indulto e l’Amnistia.

Le carceri italiane sono il simbolo del degrado, del declino e della perdita di civiltà della nostra amata patria.

Un sistema unicamente vendicativo e repressivo, che cozza con la nostra Tradizione Giuridica basata sul culto del diritto e del recupero, ha portato a questa condizione.

Questa notte ad “esplodere” è stato il carcere romano di Regina Coeli.

Una prigione che ospita 1.170 detenuti su 626 posti disponibili, il 184% di surplus di reclusi.

Un istituto penitenziario che offende la dignità delle persone.

La rivolta di questa notte, oltre che annunciata, è frutto di una politica sorda ed incivile, che non ascolta il grido di disperazione e di dignità della popolazione carceraria, delle loro famiglie e di chi nel carcere ci lavora.

Questa notte si sono raggiunti momenti di forte tensione.

Sono state fatte esplodere bombolette dei fornelli da campeggio (in uso per cucinare), sono stati danneggiati alcuni ambienti e bruciato materassi.

A grande fatica gli agenti di polizia penitenziaria, con il supporto di alcune unità del Gruppo Operativo Mobile, sono riusciti a far tornare la situazione alla normalità.

Le parole di Gennarino De Fazio, Segretario Generale della Uilpa Polizia Penitenziaria, dicono tanto rispetto la drammatica situazione: “Non si può continuare così! Servono interventi urgenti da parte del Governo per deflazionare la densità detentiva, potenziare la Polizia penitenziaria, garantire l’assistenza sanitaria e psichiatrica, nonché per reingegnerizzare il Dipartimento dell’Amministrazione Penitenziaria e riorganizzare il Corpo di polizia penitenziaria.
La situazione del carcere romano è drammatica. Con 1.170 detenuti a fronte di 626 posti disponibili e il 184% di surplus di detenuti, Regina Coeli è uno dei penitenziari più sovraffollati del Paese a cui fa da contraltare una voragine negli organici del Corpo di polizia penitenziaria con 350 agenti in servizio quando ne servirebbero 709. A questo si aggiungano strutture fatiscenti, dotazioni inadeguate, carenze nell’assistenza sanitaria e
psichiatrica e approssimazione organizzativa”.

Vogliamo affermare che anche la Penitenziaria è diventata improvvisamente garantista e a favore dei detenuti?

O semplicemente chi conosce la situazione del carcere può fotografare la realtà meglio di politici, giornalisti e benpensanti?

Sulla stessa linea il Garante dei Detenuti di Roma: “Questo è indice di una situazione al limite. Questo istituto è quasi al doppio della sua capienza. Ancora non si conoscono i motivi della rivolta ma bisogna prendere atto della situazione e affrontare la questione in maniera molto più seria di quanto sia stato fatto fino ad ora”.

Ricordiamo che la mobilitazione di questa notte a Regina Coeli e solo l’ultima di tante altre.

Negli ultimi mesi si sono registrate diverse rivolte all’interno degli istituti penitenziari italiani.

Sono oltre 80 i detenuti morti dal 1 gennaio 2024.

Questo governo (come i precedenti!) ha risposto con la creazione di nuovi (ed inutili e repressivi) reati ed innalzamento delle pene.

La risposta da dare è una sola: Indulto e Amnistia subito!

Per tornare alla dignità e alla legalità.
Perché ricordiamo a chi continua a parlare di rispetto delle leggi che far vivere un essere umano con 8 persone in celle da 4, oltre che barbaro e disumano, è anche illegale!

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