Aleksandr Dugin
A Mosca si prevedeva il terrore, il quale è comunque inaspettato e spaventoso ogni volta che si presenta.
Questa è guerra.
Non esistono regole secondo cui tutti diventano “vittime”.
Non ci sono più militari e civili, ci siamo noi e loro.
E o noi siamo loro, oppure loro sono noi.
Non ci sono adulti e non ci sono bambini, uomini e donne, anziani e malati.
La russofobia è quando i russi vengono sterminati semplicemente perché sono russi.
Nessuno risparmierà nessuno.
Ora, dopo Belgorod e Crocus, queste non sono figure retoriche.
Già nel Donbas dal 2014 non esisteva alcuna metafora.
Del resto, non erano in molti a comprendere la gravità della situazione.
Ora, invece, tutti capiranno.
(Fonte https://t.me/ideeazione)