di Ramona Castellino
È di ieri la notizia che a dicembre, il famoso immunologo Anthony Fauci si dimetterà da consigliere medico della Casa Bianca e dalla direzione del National Istitute of Allergy and Infectious Diseases (NIAID) dopo 54 anni di pubblico servizio.
L’immunologo 81enne è stato consulente di ben sette presidenti degli Stati Uniti, a cominciare dal repubblicano Ronald Reagan, passando da un presidente all’altro, da un repubblicano, a un democratico, concentrandosi principalmente sulle malattie infettive come HIV/AIDS, Ebola, vaiolo delle scimmie e naturalmente Covid19 di cui è stato il simbolo e il volto della risposta americana alla pandemia.
Strenuo sostenitore dei vaccini, delle chiusure, dell’uso incondizionato delle mascherine, dell’ uso del vaccino nei bambini fino ad arrivare a coprire la fascia di età che va dai sei mesi ai cinque anni e dopo dichiarazioni spesso contraddittorie o palesemente in contrasto con quella che poi è stata la realtà, lascia un incarico di cui era strettamente al comando, lasciando tutti un po’ sorpresi.
Ma si sa che quando la barca comincia ad affondare, i primi a scappare sono proprio i topi e chi cerca la salvezza non può fare altro che seguirli e Fauci sembrerebbe proprio uno dei roditori in cerca di salvezza.
Benchè caldeggiato dall’attuale presidente Biden, che dopo aver vinto le elezioni nel 2020 lo ha nominato il suo capo consigliere medico e la cui posizione sembra essere la più traballante di tutte in previsione delle elezioni di mezzo mandato a gennaio 2023, in cui probabilmente la cordata Trump dovrebbe travolgerlo, non si può che pensare che queste dimissioni arrivino in un momento molto delicato per tutto quel mondo che fino ad oggi ha diretto la pandemia e che rischia di finire a zampe per aria.
In questa decisione non si può non tenere conto delle innumerevoli critiche che Fauci ricevette da Trump durante la sua presidenza, nella gestione dell’emergenza e di tutta l’ aria conservatrice americana e non solo.
Nonostante il mainstream lo presenti sempre come persona amata e stimata in ogni dove, la popolarità dell’ immunologo continua a scemare, tanto da procurargli anche minacce di morte da parte di americani esausti.
Spesso Trump ha sottolineato come gli americani e l’economia stessa americana non ne potessero più di chiusure e distanziamento e che tali misure avrebbero portato gli Stati Uniti ad una crisi economica senza precedenti, cosa che puntualmente si è avverata.
Ma sicuramente l’aspetto che più ha pesato sulla decisione di Fauci e che sta facendo tremare la terra sotto i piedi di tanti loschi figuri, è il ritorno di Donald Trump alla presidenza della casa Bianca.
Se questo avvenisse, i legislatori repubblicani, tra cui il critico più feroce è Rand Paul contro il quale Fauci si è scontrato nelle udienze del Senato, lunedì hanno promesso di indagare sul veterano immunologo se avranno il controllo della Camera dei rappresentanti o del Senato alle elezioni del Congresso di novembre.
E qui le dimissioni di Fauci assumono tutta un’ altra forma.
E’ bene ricordare, nonostante la tanto acclamata campagna vaccinale, i distanziamenti, i lockdown, e tutte le aberranti misure proposte e sostenute da Fauci, gli Stati Uniti guidano il mondo nei decessi da covid19 , con più di un milione di morti, a testimonianza che la realtà si è scontrata con violenza con una narrazione totalmente falsa.
La nave è in mezzo al mare in tempesta, le verità scomode rischiano di venire a galla e queste dimissioni prendono così tutta un’altra forma e un altro significato.