PUBLICUM OBFICIUM ARTIS PATROCINII RENOVARE ET PRIVATAM FUNCTIONEM EIUSDEM ABOLERE ET VETARE OPORTET
di Nicola Trisciuoglio
PROPOSIZIONI PER UNA RIFORMA DELL’AVVOCATURA…LA FUNZIONE PUBBLICA DELL’AVVOCATO CONTRO LA VISIONE LIBERALCAPITALISTA DEI MERCANTI DEL DIRITTO…
Occorre riaffermare il carattere pubblico dell’arte dell’avvocatura… abolire e vietare le botteghe dei mercanti del diritto… sopprimere il carattere privatistico della professione forense…
Non può essere che questa la lenta strada che la classe forense dovrà intraprendere per salvaguardare se stessa e prevenire la morte dell’avvocatura.
L’avvocato dovrà disancorarsi totalmente dal sistema della monetizzazione del suo lavoro, dal pagamento degli emolumenti o compensi per quella che deve rappresentare la sua opera… “la celebrazione del processo”…
All’avvocato competerà unicamente il pensiero del patrocinio e dall’arte estetica e mistica che il ministerio della toga rappresenta… esso non potrà essere “distratto” dal mercimonio della moneta.
Il forense non è un bottegaio…
Sino a quando si rimarrà legati alla logica di questo sistema liberale o capitalista-imprenditoriale l’arte della più antica tra le professioni… “la difesa” dei diritti degli uomini e del popolo… morirà…
Condivido.
Ciò che mi chiedo è come potrà essere disancorato dal compenso del lavoro finché lo stato che dovrebbe poi permettergli di vivere con dignità e libertà, è esso stesso un privato che si spaccia per soggetto pubblico, equo difensore degli interessi della maggioranza dei cittadini.