Il messaggio rivolto dal capo del PD al suo elettorato di benestanti non ha bisogno di interpretazioni, sta dunque al Fronte del Dissenso fargli ringoiare quelle parole che per tutti gli altri sono invece preannuncio d’un ritorno all’inferno
di Pamela Testa
I nostri mortali avversari non hanno neppure avuto il bisogno di gettare la maschera, se è vero com’è vero che lo stesso Enrico Letta, Segretario del Partito Democratico, non si è fatto alcuno scrupolo nel voler “ricandidare” Mario Draghi alla guida del Governo, precisando da subito che – in caso di rifiuto – sarebbe lui stesso a prendere quel posto che l’uomo di Goldman Sachs, del Britannia, dei potentati tecnocratici di Bruxelles nonché dei grandi poteri finanziari internazionali, ha abbandonato il 21 luglio u.s. ma non prima di aver pronunciato l’ennesimo intervento pieno di falsità, se possibile ancor più ridicole e paradossali rispetto a quelle inopinatamente declamate nell’aprire la strada all’infame “tessera verde”.
L’obiettivo manifestato da quello che oggi si attesta come il 1°/2° partito italiano per numero di elettori è dunque oltremodo chiaro nella sua efferatezza: proseguire fino al pieno completamento dell’Agenda Draghi il che – in caso di loro malaugurata vittoria – gli lascerebbe amplissimi spazi e tempi di manovra (quelli di una legislatura) peraltro legittimati da quel “consenso” elettorale che oggi in Italia è tutto fuorché “popolare”.
Esiste infatti prova provata che quel 20% circa di elettori del PD si identificano (fatte salve le inevitabili ma comunque esigue eccezioni) in una paritetica porzione di società italiana assolutamente benestante e che, in virtù del livello privilegiato che occupa nella c.d. “scala sociale”, vede proprio il PD come il primo garante dei suoi porci interessi.
Non vi è dunque ragione che il loro elettore-tipo decida improvvisamente di disertare i seggi il prossimo 25 settembre, per questo il PD è molto probabilmente destinato a ripassare all’incasso perlomeno nelle stesse proporzioni registrate alle ultime elezioni amministrative, mentre il livello miserevole a cui sono scadute le ripetute beghe e le ripicche tra Meloni, Berlusconi e Salvini andranno probabilissimamente ad affossare ancor di più FI e Lega, senza considerare che questi ultimi due hanno avuto diretta responsabilità nella caduta dell’ultimo Governo e questo, nella meschina mentalità pavida, servile ed acefala di troppi “italioti”, conduce quasi sempre ad pesante scotto da pagare in termini di voti.
Tra un Movimento 5 stelle che ancor oggi vanterebbe un 9% di consensi garantitogli da quel più che assodato “voto di scambio” costituito dal reddito di cittadinanza, ed autentici squali della politica come Calenda che si pone come ancor più chiaro rappresentante d’un elettorato “elitario” soltanto appena un po’ più snob rispetto a quello del PD, credo sia chiaro a tutti come con lo spettro dell’astensionismo che incombe anche su queste votazioni ci faccia correre il rischio certo di tornare (e rimanere per almeno altri 5 anni) nell’inferno in cui il Popolo italiano è sprofondato da ormai 30 mesi.
Una dimensione nazionale che diverrebbe dunque, e non soltanto per noi, la FINE d’ogni rivendicazione naturale, sociale, identitaria e democratica sin qui portata avanti, combattuta e poi repressa a colpi di manganellate, di lunghi periodi di carcerazione, di processi.
Provate soltanto ad immaginare quale potrebbe essere la violenza con cui le élite politiche rosso-fucsia (come argutamente le definisce il Prof. Fusaro) eserciterebbero il potere sulla nostra Patria, proprio perché legittimati dal possibile consenso ottenuto alle urne, il che determinerebbe un potere giudiziario ancor più condizionato ed un “quarto potere” (quello dei media) ancor più vergognosamente asservito rispetto a quanto non lo sia stato sinora.
Non voglio nemmeno pensare al mostro di società che ci stanno dunque preparando gli sporchi esecutori del “new world order” di casa nostra, dove il controllo sulle nostre vite diverrà sempre più invadente, dove ogni identità come ogni rivendicazione identitaria sarà azzerata, dove avere un lavoro sarà una mera concessione e non più un diritto, dove uno stato di polizia sarà pronto a reprimere ogni manifestazione che vada appena un po’ più in là rispetto alla semplice presenza in piazza, dove ai nostri bambini sarà insegnato che la famiglia tradizionale non è soltanto obsoleta ma addirittura “fascista”, nella più pura accezione dell’orripilante pensiero “genderista” tanto caro agli Zan, alle Boldrini ed alle Cirinnà della situazione.
Della ipotetica vittoria del centro-destra non voglio invece spendere più di poche parole, perché lo abbiamo visto tutti quali possa esser stato il livello di autentica e sfacciata collusione avuto con il centro-sinistra oltre che con lo stesso Draghi dei quali sono stati allo stesso modo camerieri, e che oggi vede Giorgia Meloni (si parliamo della stessa socia dell’Aspen Institute finanziato dai Rockefeller) ridottasi a cancellare sul proprio profilo Twitter alcun vecchi post, nel frattempo divenuti “compromettenti” perché pro-vaccini e pro-green pass.
Stiamo dunque parlando di autentici infingardi che ambirebbero anche governare il Paese ma ai quali, tutto sommato, va benissimo anche il restare in Parlamento altri 5 anni mimando una finta opposizione per i beoti che hanno ancora la stupidità di credergli.
Se dunque non lo avete ancora capito non ci sarà una futura riscossa, non ci saranno altre occasioni di ribaltare in maniera democratica l’attuale status quo. La partita si comincia a giocare adesso e non ci saranno ritorni!
Siamo dunque noi gli arbitri del nostro stesso destino, ma per combattere ad armi pari con poteri d’una tale spietatezza abbiamo l’assoluta necessità di presentarci al voto compatti e di presentarci TUTTI!
Questo dell’unione delle nostre forze è un tema a me molto caro, e sul quale voglio presto tornare con altri pezzi più “specifici”, più “centrati”.
Per il momento Vi basti di sapere che il Fronte del Dissenso, sia pur nelle sue più diverse espressioni, vale oggi una forza elettorale che ruota intorno al 20% e che dunque può incidere in maniera certamente determinante nelle scelte che il Paese dovrà affrontare per l’intero lustro a venire.
La nostra diverrebbe dunque una presenza alquanto ingombrante sull’intera scena politica oltre che sul piano nazionale ed anche internazionale, e che non ci vedrebbe più soli ai margini della società come il Sistema (senza ancora riuscirci) avrebbe invece voluto definitivamente relegarci.