PROCESSO 9 OTTOBRE: ALTRO PASSO VERSO LA VERITA’ E LA GIUSTIZIA
AVV. TAORMINA: “LIBERATE GLI ARRESTATI DEL 9 OTTOBRE! SONO VERAMENTE INNOCENTI!”
AVV. TRISCIUOGLIO: “ANCORA UN’IDIENZA IN FAVORE DELLA VERITA’ DELLA DIFESA DEGLI IMPUTATI”
Queste le parole degli avvocati degli imputati, ancora prigionieri dopo 9 mesi, per i fatti del 9 ottobre scorso, quando oltre 100.000 italiani manifestarono a Roma contro il Green Pass.
Carlo Taormina: “Questi imputati, questi arrestati, (…) sono vittima del più bieco giustizialismo e del più arrogante esercizio politico della giustizia. Il minimo del risarcimento, per ora, è quello di restituire tutti gli imputati alla libertà e al loro lavoro, consentendo alle famiglie un ritorno ad una vita dignitosa”
Ieri (venerdì 1 luglio, ndr) altra udienza dinanzi alla Prima Sezione del Tribunale di Roma per il processo contro gli arrestati del 9 ottobre per il presunto assalto e per la presunta devastazione alla Cgil.
Può considerarsi, dopo la testimonianza di altro operante della Digos di Roma, definitivamente acquisito che i manifestanti chiesero in assoluta correttezza e con senso di responsabilità di poter formare il corteo da Piazza del Popolo alla Cgil e che il permesso fu accordato.
Il testimone sentito ha dichiarato che, pur non essendo stato emesso un provvedimento formale, il permesso in fatto vi fu tenuto conto della situazione concreta e fu predisposto quanto necessario per garantire l’ordine pubblico che non fu mai turbato fino a Porta Pinciana.
Sono state esaminate le singole condotte degli arrestati, una per una, e il funzionario ha dovuto riconoscere che, salvo Roberto Fiore, che entrò in Cgil per far uscire i manifestanti, nessuno, a cominciare da Giuliano Castellino, è mai entrato in Cgil e quindi nessuna devastazione è stata possibile che da costoro potesse essere consumata.
Nei confronti di Giuliano Castellino il funzionario, ha dichiarato che non fu lui ma altro manifestante ad attaccare la camionetta della polizia dopo che una persona era caduta in terra nelle manovre che erano in corso.
Il processo, sotto la magistrale direzione del Presidente, sta dimostrando la vergognosa e criminale strumentalizzazione politica che fu fatta dalle forze dittatoriali e liberticide nell’interesse di una ammucchiata governativa che aveva ed ha bisogno di emarginare il dissenso per poter continuare indisturbata nel saccheggio del popolo, delle sue libertà, dei suoi diritti a cominciare da quello al lavoro.
Intorno all’emblema della sinistra sindacalista si è creato un imponente movimento giustizialista di fronte alla constatazione che il popolo, prescindendo dal colore politico, aveva dimostrato a Piazza del Popolo di sapere ribaltare il conformismo politico capace di schiacciare anche i fondamenti della Costituzione.
Nel tenervi informati dell’andamento di questa pagina nera della giustizia, per essere stata scritta da una magistratura serva dei poteri forti, la quale con questo Tribunale sta mostrando di avere gli anticorpi, non ho ma fatto valutazioni politiche ed ho limitato il mio giudizio a questioni esclusivamente tecniche, ma di fronte al crollo dell’impianto della Procura, ho creduto di non potermi esimere dal dire quel che penso.
Questi imputati, questi arrestati sono vittima del più bieco giustizialismo e del più arrogante esercizio politico della giustizia. Il minimo del risarcimento, per ora, è quello di restituire tutti gli imputati alla libertà e al loro lavoro, consentendo alle famiglie un ritorno ad una vita dignitosa.
Voglio concludere questa “cronaca” con una notazione che riguarda Luigi Aronica, descritto, all’indomani degli arresti, come il male assoluto.
Credo che gli si debba riconoscere, come hanno fatto fino ad ora tutti i funzionari Digos che hanno testimoniato, di aver agito con una saggezza infinita e si deve lui se nulla di grave sia mai successo, posto che l’attacco a Cgil troverà i suoi reali responsabili proprio tramite questo processo dove siedono come imputati la maggior parte di innocenti, essendo stato merito dello stesso Aronica di aver continuativamente tenuto contatti e sistematicamente collaborato con la Digos perché tutto avvenisse sotto il controllo delle Forze dell’Ordine e non è dubbio che, sul piano fattuale e giuridico, questo comportamento sia in rotta di collisione con qualsiasi intenzione di commettere reati.
LIBERATE GLI ARRESTATI DEL 9 OTTOBRE!
SONO VERAMENTE INNOCENTI!
Nicola Trisciuoglio: “Manifestazione e corteo alla CGIL del 9 ottobre erano stati regolarmente autorizzati”
Altra udienza del processo a Luigi Aronica ed altri per i fatti del 9 ottobre, ovvero il presunto assalto alla CGIL. Altro passo in avanti nella sostanziale affermazione della verità.
L’istruttoria dibattimentale continua a senso unico in favore della difesa degli imputati, la manifestazione e il corteo verso la CGIL erano stati regolarmente autorizzati e permessi come risulta dagli atti sottoscritti da ben otto funzionari della DIGOS.
Il teste della DIGOS escusso ieri incalzato dalle domande, dalla evidenziazione dei documenti da lui stesso sottoscritti, fattigli leggere a voce alta, tra mille contraddizioni addirittura sul significato dei termini nella lingua italiana, è costretto ad ammettere il permesso concesso “di fatto” ai manifestanti per muoversi in corteo verso la CGIL al fine di incontrare un rappresentante sindacale.
Il permesso al corteo era, peraltro, in re ipsa e risultava dal mancato divieto della manifestazione, dall’assenza di ordini di scioglimento della manifestazione stessa e del conseguente logico corteo, e trovavo necessario presupposto di legalità nei precedenti di altri manifestazioni nei quali in maniera esattamente simmetrica a questo avvenuto il 9 ottobre i manifestanti avevano raggiunto dopo i comizi in corteo la RAI scortati dalla polizia.
La Procura romana appare sempre più in grave difficoltà di fronte ad un cumulo di accuse meramente indiziarie impostate contro degli innocenti senza alcun riscontro fattuale e prive di giuridicità che si stanno nell’iter dibattimentale miseramente sgretolando.
Intanto la prossima settimana ci sarà la prima sentenza nel processo a carico di Massimiliano Ursino che ha scelto il rito abbreviato dinanzi al GIP, nello stesso procedimento chiamato ieri dinanzi la I Sezione Collegio 2 in cui si procede, invece, con rito ordinario, mentre in data 5 luglio avrà inizio il processo a Bonanno Conti Giuseppe in un altro filone della stessa inchiesta la cui prima udienza sarà celebrata innanzi al Tribunale Collegiale, Sezione Settima, Collegio 3.
Notificato, infine, oggi il decreto di citazione a giudizio immediato per Brugnoli Alessandro e altri che si instaurerà il 18 ottobre 2022 innanzi al Tribunale Collegiale, Sezione Ottava, Collegio 3.
La Procura romana ha avuto fretta di andare a processo finendo con l’ingenerare, sulla base di riscontri ritenuti improvvidamente sufficienti ad imbastire una trama processuale, una serie di giudizi immediati che comportano il rischio, assai grave, di giudicati che probabilmente andranno in contrasto tra di loro se non vi sarà in ogni sede tribunalizia un attento vaglio critico delle prove.