“Confederare la resistenza!”
Da nord a sud, Italia Libera si presenta come la prima linea del fronte del dissenso, già
pronta a resistere e contrastare il nuovo governo delle destre che è stato designato per dare continuità all’applicazione dell’agenda di Davos, o all’agenda Draghi che dir si voglia, con la presunta legittimazione popolare che dovrebbe scaturire dalle elezioni del 25 settembre.
Prima linea sì, ma con la consapevolezza che soli non si vince.
Per questo aderiamo alla confederazione della resistenza.
Il Great Reset, fondato sulla tirannia delle emergenze cangianti e intercambiabili e sulla povertà come valore per gli oppressi, è passato con disinvoltura dalla pandemia alla guerra della Nato, così come minaccia di passare dalle crisi energetiche alla cosiddetta “transizione ecologica”.
Identità digitale e post umanesimo restano all’orizzonte in una lotta tra controllori senza controllo e controllati che, in ogni parte del mondo, vede i movimenti di liberazione reclamare sovranità e diritti sociali.
Ci hanno tolto Dio, frontiere e lavoro, vaccinato e distanziato, imposto pass, controlli e repressione; vogliono spiarci sempre di più… controllare la temperatura dei termosifoni, sapere quante docce facciamo al giorno e imporre “nutrienti” cavallette e scarafaggi come cibo! Il tutto, in nome dei diritti della Terra contro l’uomo, ridotto – Cingolani docet – da privilegiata creatura divina allo stato infimo di parassita biologico.
Urge costruire una resistenza a 360 gradi, credibile, solida radicale ed intelligente, che raccolga non percentuali elettorali da prefisso telefonico, ma i milioni di italiani dissidenti che hanno preso coscienza dei pericoli imminenti e della loro letalità.
Né catastrofisti né fideisti, ma pronti alla buona battaglia per le libertà, noi ci siamo!