Papa Francesco attacca la NATO e il mainstream! È UN APPELLO ALLA PACE E AD UNA NUOVA EUROPA: LIBERA, SOCIALE, POPOLARE E CRISTIANA, DA MOSCA A ROMA!
Putin non è il lupo e la Nato non è Cappuccetto rosso
Papa Francesco
Bergoglio affronta il tema della guerra e svela: “Un capo di Stato mi aveva già anticipato tutto”. Spesso non ci siamo trovati in sintonia con Papa Francesco, ma sulla questione guerra, da subito, dobbiamo ammettere che la posizione del Santo Padre è stata coerente e lineare, non piegata al pensiero unico e alla narrazione dei media del nuovo ordine mondiale.
In questi giorni Bergoglio è tornato sul tema, svelando clamorosi retroscena su un incontro rivelatore prima dell’inizio delle operazioni russe, scatenando enormi polemiche.
“Dobbiamo allontanarci – ha spiegato il Papa al quotidiano La Stampa – dal normale schema di “Cappuccetto rosso”: Cappuccetto rosso era buona e il lupo era il cattivo. Qui non ci sono buoni e cattivi metafisici, in modo astratto. Sta emergendo qualcosa di globale, con elementi che sono molto intrecciati tra di loro. Un paio di mesi prima dell’inizio della guerra ho incontrato un capo di Stato, un uomo saggio, che parla poco, davvero molto saggio.
Dopo aver parlato delle cose di cui voleva parlare, mi ha detto che era molto preoccupato per come si stava muovendo la Nato. Gli ho chiesto perché, e mi ha risposto: “Stanno abbaiando alle porte della Russia. E non capiscono che i russi sono imperiali e non permettono a nessuna potenza straniera di avvicinarsi a loro”.
Ha concluso il capo di Stato che “la situazione potrebbe portare alla guerra”. Questa era la sua opinione. Il 24 febbraio è iniziata la guerra. Quel capo di Stato ha saputo leggere i segni di quel che stava avvenendo.
Papa Francesco
Ha concluso sua Santità: “Ho avuto una conversazione di 40 minuti con il patriarca Kirill. Avrei dovuto incontrarlo il 14 giugno a Gerusalemme, per parlare delle nostre cose. Ma con la guerra, di comune accordo, abbiamo deciso di rimandare l’incontro a una data successiva, in modo che il nostro dialogo non venisse frainteso. Spero di incontrarlo in occasione di un’assemblea generale in Kazakistan, a settembre. Spero di poterlo salutare e parlare un po’ con lui in quanto pastore”.
Dopo aver consacrato il Sacro Cuore di Maria alla Russia (e all’Ucraina), facendo ciò che nessun suo predecessore ha avuto il coraggio di fare (eseguendo le volontà della Madonna di Fatima), questo duro attacco alla Nato e al mainstream è un secondo segnale chiaro ed inequivocabile che mette la Chiesa contro questa scellerata ed ingiustificata guerra nel cuore dell’Europa.
Non solo, per la prima volta il Papa si schiera ferocemente contro la narrazione di media e Tv, del pensiero unico e della narrazione a senso unico: anche questo è un messaggio importantissimo, soprattutto in questi giorni quando emergono notizie inquietanti sul fronte delle libertà.
Mentre vediamo i servizi italiani schedare i dissidenti ascoltare le parole del Santo Padre danno coraggio e speranza, augurandoci che Papa Francesco non venga inserito nella “Draghi’s List”.
Infine non è trascurabile l’accenno, né velato né secondario, al dialogo mai interrotto con il patriarca di Mosca. Mai come in questi tempi le due chiese, quella di Roma e quella Ortodossa, sono così vicine e forse questo è uno dei tanti motivi che ha spinto i globalisti a scatenare questa guerra. Dividere la Russia dal Vecchio Continente significa dare il colpo di grazia ad un’Europa morente. Lo sanno bene i nemici dei popoli.
Al contrario l’unità tra cattolici e ortodossi significherebbe la nascita di una nuova Europa, non più atlantica, ma libera e sovrana! Con Roma fortificata e rinvigorita da Mosca e con Mosca innalzata dall’universalismo romano; una grande Europa da Vladivostok a Lisbona, dal Mediterraneo al Mar Nero; sociale e popolare. E tutto questo non certo nei piani di Biden, Bill Gates, Ilary Clinton, del nuovo ordine mondiale…