Dopo una conferenza stampa di altissimo livello politico con il nostro Presidente, il Prof. Carlo Taormina, ed il nostro capo politico, Giuliano Castellino, la sezione romana di Italia Libera ha manifestato il proprio dissenso verso il finanziamento della guerra da parte del nostro Paese.
Al presidio in piazza Cavour, sotto gli sguardi compiaciuti di centinaia di italiani, abbiamo incontrato tantissimi simpatizzanti, distribuendo la nostra rivista e chiarendo alcune posizioni politiche della nostra formazione.
Siamo un movimento antiglobalista, abbiamo abbandonato ogni riferimento ideologico: ci interessa la pace, il lavoro e la libertà. L’abbiamo ribadito più volte ai giornalisti presenti.
Non vogliamo che il nostro popolo paghi una crisi economica dovuta alle scelte scellerate del governo come il sostegno alla guerra (armi, mezzi, soldi e uomini) e come la condivisione delle sanzioni alla Federazione Russa.
Il nostro movimento non è legato alle vecchie logiche del Novecento. Oggi non esiste né destra né sinistra. Il popolo non deve essere più diviso, ma lottare unito per la pace e l’indipendenza.
Tra le prime rivendicazioni di Italia Libera c’è, infatti, la richiesta dell’uscita del Paese dalla Nato e dall’Unione europea. È stato detto forte e chiaro anche in piazza. Abbiamo anche ribadito la nostra posizione di non violenza quando una provocatrice ha tentato di interrompere il nostro presidio pacifico. Si vince con la forza delle idee!
“No armi all’Ucraina, basta sanzioni, sì all’amicizia con la Russia” è stato lo striscione esposto in piazza.
Per chi ce l’ha chiesto nuovamente anche in piazza, ribadiamo che la guerra di cui pochissimi hanno parlato quando è iniziata, nel 2014, è un vero e proprio attacco alle comunità russofone dell’Ucraina.
La violenza subita da queste comunità, finanziata e voluta dalla NATO, non può essere imputata a Putin. Ecco perché abbiamo manifestato anche con la bandiera della Russia. Esprimiamo la nostra più viva solidarietà e vicinanza al grande popolo russo, sperando che la pace torni presto in quell’angolo martoriato dell’Europa.
Pamela Testa
Italia Libera Roma