di Ramona Castellino
Un dato sta emergendo dagli ultimi giorni drammatici in Medio Oriente: Israele è sfuggita di mano.
Dopo i ripetuti attacchi alle basi Unifil, Israele ora attacca la Croce Rossa.
Dure le parole del presidente della Croce Rossa Italiana, Rosario Valastro, il quale accusa il regime sionista, del ferimento di alcuni volontari impegnati in Libano a salvare vite, a curare feriti e ai quali va garantita la protezione, come sancito dal Diritto Umanitario Internazionale.
Danneggiate anche due ambulanze.
“Questi duri attacchi all’umanità non sono tollerabili” queste le parole di Valastro.
l’Idf risponde che aveva avvisato quindi tutto a posto.
Perché basta dire “andate via” o “colpiremo” che qualsiasi azione ignobile o carneficina possa essere giustificata e insindacabile, anche sparare su donne e bambini o su volontari.
Ma ormai Israele è sfuggita di mano e il mondo lo sa. E sta facendo la voce grossa per riportare politici mondiali di cartone al loro posto.
E lo fa con il ricatto di sempre: o stai con Israele o sei antisemita e zitto.
Che Israele sia, come detto, fuori controllo lo si evince dalle parole di Netanyahu che intima a rimuovere le basi Unifil perché a suo dire, scudi umani per Hezbollah.
Se non si obbedisce abbiamo visto cosa succede .
Bacchetta i leader europei, neanche fossero scolaretti disubbidienti, in quanto esercitano “pressioni nel posto sbagliato”.
Una frase sarebbe stata bene un un film di mafia.
Che Israele sia sfuggita di mano lo si evince dalle parole del ministro degli esteri israeliano Kats che chiede che il presidente dell’ONU, Guterres, venga rimosso, nonostante gli oltre 100 paesi contrari, in quanto si sia rifiutato di condannare l’attacco missilistico iraniano contro Israele, definendo il suo comportamento, rullo di tamburi, “antisemita e anti- israeliano. E la sua decisione non cambierà.
Dove e come si fermerà il delirio di onnipotenza e la sete di conquista di Israele è la domanda che lo stesso mondo che ne lecca i piedi e ne ha sostenuto le nefandezze, dovrebbe farsi.