di Fabio C. Maguire
Scontri armati in Ucraina continuano ferocemente e sempre più remota è l’eventualità di una soluzione diplomatica, specialmente a causa dei continui rifornimenti di mezzi pesanti e munizioni dai pesi europei.
In Medio Oriente i rapporti fra Stati islamici ed Israele si inaspriscono di giorno in giorno e la situazione potrebbe degenerare da un momento all’altro a causa delle ripetute provocazioni e minacce di Tel Aviv.
Infatti i grandi politologi occidentali invece di lavorare e cooperare per riconciliare i paesi ostili e porre fine ai dissidi, sembrano intenzionati a fomentarli e condurli ad un livello successivo, provocando un escalation a cui non ci sarebbe più modo di porre rimedio.
L’intenzione sarebbe proprio quella di arrivare a un terzo conflitto mondiale e la NATO prepara il campo di battaglia, istigando e sanzionando tutti gli Stati non in linea con la propria politica e dottrina culturale.
Il clima è sempre più teso e pesante e massaggi poco incoraggianti arrivano anche dall’OMS, l’organizzazione sovranazionale finanziata da pezzi grossi come Bill Gates, che nell’ultima pubblicazione espone le istruzioni per fronteggiare un’esplosione nucleare e classifica i medicinali idonei alle cure.
L’illustrazione appare preannunciare che in un futuro prossimo uno scontro atomico non è da considerarsi inverosimile e anzi, data l’attuale condizione geopolitica globale, risulta essere più irreale la possibilità di risolvere pacificamente le faide fra Paesi.
Il vademecum esposto dall’OMS si presenta come un sinistro avvertimento, come un ultimatum ai Paesi di prepararsi perché di lì a poco si arriverà al punto di non ritorno e solamente chi sarà adeguamento attrezzato potrà contrastare la crisi devastante che ne conseguirà.
L’Organizzazione Mondiale della Sanità invita gli Stati a regolarsi in base alle prescrizione date e a munirsi dei giusti mezzi e dei farmaci necessari alle cure.
In conclusione il rapporto stima un numero ipotetico di morti e feriti, informando la necessità di avere medicine e posti ospedalieri sufficienti in caso di detonazione atomica.
È il caso di ricordare però ai grandi della medicina come grazie alle politiche guerresche e colonialiste di Washington e company i soldi destinati ai servizi pubblici, in primis alla sanità, sono stanziati e investiti in aiuti militari all’Ucraina; si considerino anche i grossi tagli ai finanziamenti destinati al Servizio sanitario nazionale e alla precarietà delle strutture e del personale, sempre per compiacere l’Europa.
L’Italia sarebbe condannata a morte.
Questo è il risultato di anni e anni di politiche di privatizzazione e sovranazionalizzazione a cui la nostra condizione di subalterni ci ha condannato.
La nostra salvezza sarebbe uscire immediatamente fuori dalla NATO, impegnandoci a difendere gli interessi nazionali.